Ci troviamo in uno dei punti più rappresentativi della Berlino divisa: Bernauer strasse. Qui, dove nell’agosto del 1961 iniziò a materializzarsi la divisione dell’intera Europa grazie alla realizzazione del Muro di Berlino, oggi si ergono importanti testimonianze di quella tragica divisione che ha accompagnato l’intera Europa sino a 25 anni fa.
Possiamo trovare la Cappella della Conciliazione, eretta a testimonianza della Chiesa della Conciliazione, distrutta nel 1985 in quanto non accessibile a causa della sua posizione all’interno della striscia della morte.
Oppure il Parco del Memoriale, dove è possibile ripercorrere una parte della vecchia striscia della morte e osservare un tratto originale del muro oltre che il Memoriale del Muro e il suo importantissimo centro di documentazione.
E’ proprio qui, affianco al Parco del Memoriale, che nel 2005 viene realizzato un interessante esperimento architettonico: la realizzazione di 16 abitazioni su quattro livelli, ciascuno con la propria caratterizzazione e di un risultato complessivo armonioso e contemporaneo.
Il progetto, a firma dello studio Berlinese Fat-Koehl, prevede la realizzazione di 16 edifici autonomi, completi di giardino al piano terra e terrazzo verde al piano copertura, con spazi destinati a residenza e a piccoli studi professionali e laboratori artistici. Elevati sono inoltre gli standard energetici raggiunti.
Importantissima la fase di co-progettazione, importante per essere riuscita ad integrare le esigenze dei futuri proprietari con le scelte progettuali dello studio Fat-Koehl.
L’effetto di tale connubio è evidente osservando i prospetti: se ad un primo colpo d’occhio può sembrare che ogni unità abitativa abbia un proprio stile e carattere architettonico, osservando meglio ( soprattutto entrando nel vialetto pubblico di ingresso alle unità abitative, interno che ne dà una visione armoniosa ed unitaria di tutto l’intervento) si ha una chiara impressione di un’unica regia che ha portato a dialogare ed armonizzarsi edifici solo apparentemente diversi tra loro, ottenendo un risultato unico nel suo genere.
Materiali diversi tra loro, come legno, intonaco,ferro, lamiere ecc., alternate ad ampie vetrate che permettono di “osservare” la vita quotidiana che si svolge all’interno delle abitazioni/laboratori, conferiscono a tutto l’intervento un aspetto piacevole ed accattivante.
Ecco come un luogo tetro e temuto come la striscia della morte, è potuto rinascere anche grazie ad un intervento di questo genere, che ha saputo trovare il giusto linguaggio architettonico per un intervento edilizio di questo tipo.
Autore: Vincenzo Guzzo