Vivere in un’altra città ma soprattutto in un’altra nazione, è un’esperienza che, possiamo dire, ci cambia la vita, ci rafforza, e che soprattutto non viene senza difficoltà. Decidere di trasferirsi all’estero molte volte non è una decisione semplice. C’è chi lo fa per darsi una seconda possibilità, per cominciare da capo o perché curiosi con tanta voglia di fare un’esperienza lavorativa diversa. Berlino è una città che attira persone e soprattutto giovani da tutte le parti del modo, per il suo fascino minimalista, ma anche dinamica, e soprattutto per le diverse possibilità di lavoro.
Uno dei posti in cui, tutti i giorni persone provenienti da tutte le parti del mondo, con diverse posizioni ma sempre in ambito scientifico, s’incontrano è all’Istituto Max Planck, dai tecnici di laboratorio a dottorandi, da postdoc a group leader, dove la lingua principale è l’inglese. Qui di seguito ci sono le storie di ragazzi trasferitisi qui a Berlino, chi alla ricerca di un’opportunità migliore, chi per realizzare il sogno di vivere in questa nazione, chi perché già conosceva qualcuno e così via. Ovviamente, il trasferimento, la diversità culturale e linguistica, ha portato vantaggi e svantaggi…
Alonso, 29 anni, Dottorando, Colombia, a Berlino dal 2015
“Durante il mio master in Brasile, cercavo una posizione di dottorato in Europa ma non specificamente per Berlino dove poi mi si presentata questa opportunità.
Mi piace dove lavoro attualmente, la mancanza di supervisione mi dà la libertà di avere proprie idee e metterle in atto. Ed avere un contratto con il Max Planck mi ha facilitato a trovare casa a Berlino. Qui, ci sono molte differenze con le persone. In Brasile e in Colombia puoi parlare con chiunque e di qualunque cosa, mentre qui ho notato che le persone del Nord Europa sono più chiuse, mentre con quelle del Sud Europa come Spagna, Portogallo o Italia, è più facile diventare amici.
Un’altra differenza è che noi abbracciamo e ci scambiamo baci quando ci salutiamo con gli amici, maschi o femmine, ma qui non è lo stesso e mi fa sentire “sbagliato”. A lavoro le persone sono molto amichevoli, con alcuni diventi amico molto più facilmente che con altri, forse anche per l’attitudine latina e comunque qui le persone sono sempre disponibili ad aiutare. Di Berlino adoro i mezzi di trasporto pubblico, in Colombia puoi aspettare il treno ma non è detto che arrivi e la città qui mi dà un senso di sicurezza ma odio l’inverno. Ci sono molti parchi e un sacco di verde, ma non mi piacciono come appaiono in inverno, freddo e senza neve!
Mi piace il quartiere di Charlottenburg dove vivo, ha diversi mercati, negozi e ristoranti ed è in una posizione conveniente per raggiungere il lavoro, a Potsdam; mi piace la diversità della città, persone da tutte le parti del mondo ma c’è rispetto tra le persone. Qui non ti senti sbagliato per via della tua personalità e trovi persone che hanno la tua stessa attitudine o I tuoi stessi problemi, che nella tua nazione ti fanno sentire sbagliato. Qui siamo tutti diversi e si può vivere tutti insieme e tutto funziona ancora. In futuro vorrei tornare in Colombia perché la mia famiglia è lì, ma non per ora. Se tornassi In Colombia mi piacerebbe vivere in Medellin, nord-Ovest, è una città grande, non come Bogotà, e lì il tempo è migliore, infatti è chiamata la Città dell’Eterna Primavera. Della mia città mi mancano tantissimo le persone, qui anche se socievoli non è semplice socializzare veramente, ma adoro la diversità delle persone, del cibo e dello stile di vita. Consiglio a tutti i miei amici di venire a Berlino e vedere cosa si prova a vivere in una città grande. Tra 10 anni mi vedo vivere ancora in Europa, non so dove ma per ora cerco ancora di imparare tedesco
Il mio cibo preferito locale sono i Käsespätlze, mentre il mio cibo preferito in Colombia sono le empanadas. Le maggiori difficoltà incontrate sono la lingua e l’attitudine degli autoctoni, che non aiuta ad interagire con loro. Considero alcuni tedeschi amici, ma per loro non è lo stesso e quindi non siamo così “vicini” come vorrei. Berlino per me è il posto dove qualunque cosa tu faccia o dica, va bene, ma devi trovare le persone giuste.”
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Autrice: Maria Antonietta Carillo