Vivere in un’altra città ma soprattutto in un’altra nazione, è un’esperienza che, possiamo dire, ci cambia la vita, ci rafforza, e che soprattutto non viene senza difficoltà. Decidere di trasferirsi all’estero molte volte non è una decisione semplice. C’è chi lo fa per darsi una seconda possibilità, per cominciare da capo o perché curiosi con tanta voglia di fare un’esperienza lavorativa diversa. Berlino è una città che attira persone e soprattutto giovani da tutte le parti del modo, per il suo fascino minimalista, ma anche dinamica, e soprattutto per le diverse possibilità di lavoro.
Uno dei posti in cui, tutti i giorni persone provenienti da tutte le parti del mondo, con diverse posizioni ma sempre in ambito scientifico, s’incontrano è all’Istituto Max Planck, dai tecnici di laboratorio a dottorandi, da postdoc a group leader, dove la lingua principale è l’inglese. Qui di seguito ci sono le storie di ragazzi trasferitisi qui a Berlino, chi alla ricerca di un’opportunità migliore, chi per realizzare il sogno di vivere in questa nazione, chi perché già conosceva qualcuno e così via. Ovviamente, il trasferimento, la diversità culturale e linguistica, ha portato vantaggi e svantaggi…
Pari Patel, 25 anni, India, dottoranda, a Berlino da 3 anni
“Mi sono trasferita a Berlino per fare il dottorato di ricerca, e non avevo scelto esattamente la città o nazione ma volevo venire in Europa per avere opportunità migliore e il Max Planck ha una ottima reputazione. Ma ho trovato una posizione di dottorato qui ed ho applicato. In istituto, ci sono persone da tutto il mondo e questo non mi costringe a imparare e parlare il tedesco. Conosco persone da diverse nazioni e questo è uno dei motivi principali per cui mi piace lavorare qui, perché posso condividere le diverse esperienze e migliorare me stessa.
Di Berlino mi piace molto la diversità culturale, ma fa troppo freddo per la maggior parte dell’anno e gli inverni troppo bui. Ci sono diversi posti qui in città che adoro soprattutto lungo il fiume Sprea e intorno all’isola dei musei, mentre il mio posto preferito nella mia città natale è il Taj Mahal.
Per vivere felici qui a Berlino hai bisogno di buoni amici. In ambito lavorativo noto molta differenza nell’atteggiamento e le persone giudicano molto sulla riuscita del proprio lavoro. In futuro vorrei rimanere in Europa a lavorare, magari in un’azienda. Mi piacerebbe imparare il tedesco ma è troppo difficile per me e le maggiori difficoltà a cui sono andata incontro è stata la burocrazia tedesca.
Della mia nazione, mi manca tantissimo il cibo e i miei piatti preferiti sono quelli al curry, ma qui in Germania i miei piatti preferiti sono i Käsespätzle e Flammkuchen.
Se dovessi trasferirmi in qualsiasi altra città, non riuscirei a rinunciare al modo di vivere tipico di Berlino. Ho solo un amico tedesco e non mi abituerò mai alle persone fredde.”
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Autrice: Maria Antonietta Carillo