Che futuro ci riserva il nuovo mercato alimentare? Miriamo davvero ad una evoluzione? La domanda che preoccupa un po’ tutti è se in futuro il nostro cibo continuerà ad essere prodotto dagli agricoltori e dai fattori, o tutto ciò verrà invece sostituito dalle grandi aziende multinazionali che si basano sull’utilizzo di biotecnologie, o vere e proprie fabbriche di animali, le quali generano, in tutto il mondo, prodotti da rivendere a costi molto inferiori rispetto a quelli già esistenti nel mercato di origine, il cosiddetto Dumping.
Tutto il mondo si sta mobilitando per chiedere chiarezza e far sì che la situazioni migliori, e Berlino non è da meno, infatti, la dimostrazione del 16 gennaio 2016 a Potsdamer Platz vuole appunto dare voce ai berlinesi e non solo. La richiesta è quella di una produzione di cibo del tutto ecologica, di buona qualità e sana, derivante da allevamenti e terreni altrettanto sani, con prezzi e condizioni di mercato equi in tutto il mondo. La politica agricola ed alimentare deve puntare a preservare e soddisfare gli interessi dei singoli individui, degli animali e dell’ambiente, e non sfamare la sete di potere delle grosse multinazionali.
Scenderanno in piazza il 16 gennaio agricoltori tradizionali e biologici, orticoltori ed allevatori, lavoratori, consumatori, ambientalisti, attivisti per i diritti degli animali, attivisti della cooperazione allo sviluppo e per le iniziative dei disoccupati. Onnivori, vegetariani e vegani. Saranno esseri umani, tutti con in comune il desiderio di cambiamento e di arrestare lo sviluppo dell’agricoltura e della produzione alimentare a livello industriale, promuovendo invece quelle aziende a conduzione familiare.
Solo in Germania, dal 1975 il numero di aziende agricole è sceso da 1 milione a 285.000, inoltre è ormai ben risaputo che in tutto il mondo vengono usati pesticidi ed il glifosato della Monsanto, classificati ormai dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “probabilmente cancerogeni”. C’è inoltre l’esportazione del latte in polvere e delle carni, soprattutto di maiale, a prezzi di dumping, come ho già accennato prima, a prezzi stracciati che distruggono il mercato locale e l’agricoltura contadina. Stop al TTIP e CETA, accordi di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, ed Europa e Canada, i quali arrecherebbero gravi danni all’economia del posto ed alla salute dell’intera popolazione; nonostante le varie discussioni su questo argomento, esso resta ancora un tabù per molti.
In Germania sono già state approvate fabbriche agricole con 57.000 maiali, 2.000 mucche o 450.000 Polli, e l’accaparramento di alcune terre da parte di grandi investitori, i quali hanno intenzione di utilizzare nuove sementi geneticamente modificate, OGM.
Sono questi dei buoni motivi per scendere in Piazza a sostenere la dimostrazione e far sentire la propria voce?
Sensibilizziamo il Pianeta.
Per chi fosse interessato, è previsto anche un programma per il giorno 15 ed il giorno 17 gennaio.
Venerdì 15 gennaio: Schnippeldisko dalle ore 18.00 alle 22.00 presso Zentrum für Kunst und Urbanistik, Siemenstrasse 27, Berlin.
Sabato 16 gennaio: dalle ore 8.00 alle ore 10.00 è prevista una colazione al Markthalle Neun, alle ore 12.00 la dimostrazione presso Potsdamer Platz, e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 varie discussioni sui temi affrontati accompagnati dalla degustazione di cibi e bevande della cucina fiamminga.
Domenica 17 gennaio: dalle ore 10.00 alle ore 17.00 sarà il tempo del Pane. Officina, mercato e dibattiti; dal grano alla cottura. Quale futuro si riserva per i produttori di pane? Presso Markthalle Neun, Eisenbahnstraße 42/43, Berlin.
Fonte: http://www.wir-haben-es-satt.de/start/home/
Autore: Enza Granato