“L’ha fatto di nuovo..”
Stavolta era difficile nascondere quel livido blu sul viso. A poco servivano correttore e fondotinta. “A lavoro mi vergogno troppo, mi fissano tutti.”
Negli occhi si leggevano umiliazione, paura, delusione, ma mai rabbia, forse quella che necessaria per prendere una decisione troppo forte.
“Non lo denuncio solo per nostro figlio. Non voglio che perda il suo papà. Io so bene com’è essere soli… E poi l’ho anche provocato io, non dovevo dirgli quelle cose..”
Quasi una donna su quattro in Germania è vittima di violenza domestica. Aggressioni, percosse e abusi compiuti da mariti, fidanzati e stalker sono tragicamente aumentati nel corso degli anni.
Gli ultimi dati certi sono riportati dal giornale tedesco “Der Spiegel”: nel 2017 sono state 113.965 mila le donne tedesche vittime di violenze fisiche e psichiche, registrando un drammatico aumento (nel 2015 erano state quasi 10mila in meno).
Nel 60% dei casi di violenza domestica in casa vivono anche dei bambini. Questo tipo di esperienza osservata o vissuta in prima persona può danneggiare lo sviluppo fisico, mentale, emozionale e sociale dei bambini.
Roberto Giardina, corrispondente da Berlino del quotidiano “ItaliaOggi”, scrive: “Non sempre le violenze sono provocate dall’arretratezza sociale, o dalla miseria. In Germania, la percentuale è pressoché identica dal nord al sud. Si uccide per gelosia in ogni classe sociale”. Inoltre, sottolinea due aspetti interessanti:
- Statisticamente il numero di vittime di violenza domestica è maggiore in Germania rispetto l’Italia;
- Dal punto di vista linguistico, in Germania non esiste il termine femminicidio.
Cosa fare se siete vittime o testimoni di una violenza?
Innanzitutto potete fare denuncia alla polizia, che agirà rapidamente o meno a seconda della gravità della situazione. La polizia è raggiungibile 24 ore al giorno al numero gratuito 110.
In caso di ulteriori domande relative alla protezione e alle possibili misure legali potete rivolgervi alla BIG Hotline – Tel. (030) 611 03 00, raggiungibile ogni giorno dalle ore 8:00–23:00, inclusi domenica e giorni festivi.
Se desiderate essere contattate dal personale della BIG Hotline la polizia può fornire il vostro numero di telefono, previo il vostro consenso.
In casi particolari, la vittima ha diritto ad un operatore psicosociale che l’accompagni durante il processo. Questo compito viene svolto da un avvocato. Il compito di un operatore psicosociale durante il processo consiste nell’offrire il supporto necessario per ridurre lo stress psicologico durante l’intera durata del procedimento penale.
Dopo le indagini condotte dalla polizia, i documenti relativi alla vostra denuncia saranno consegnati al pubblico ministero. A questo punto viene verificato se sussistono i presupposti per avviare il procedimento penale.
Dato che le procedure giudiziarie possono protrarsi nel tempo si consiglia di richiedere con procedure di urgenza ordinanze di protezione e altri diritti civili. I moduli che facilitano la formulazione della richiesta sono reperibili presso i consultori per donne oppure sono scaricabili all’indirizzo:
www.big-koordinierung.de/Schutzantrag/.
Le Case di accoglienza per donne sono un ulteriore aiuto: rappresentano una possibilità di alloggio provvisorio protetto per le donne (e per i loro figli) di ogni nazionalità.
Gli indirizzi delle case di accoglienza per donne sono anonimi. La permanenza nelle case di accoglienza per donne è gratuita.
Nelle case di accoglienza per donne le vittime ricevono ampia consulenza e protezione.
Alcuni recapiti sono:
- Autonomes Frauenhaus, 030 37490622;
- Frauenhaus Cocon, 030 91611836;
- Frauenhaus BORA, 030 9864332;
- Frauenhaus CARITAS, 030 8511018.
Infine non mancano consultori specializzati e centri di consulenza.
Il silenzio e l’indifferenza possono essere più letali delle botte.
“Non ti preoccupare, questa volta è l’ultima.”