Berlino è definita una città multiculturale.
Mai come quest’anno vi è da riflettere su questa realtà, dopo che l’Europa è stata spettatrice del referendum sulla Brexit e gli Stati Uniti d’America hanno eletto alle ultime elezioni politiche come nuovo Presidente Donald Trump. Segni, quest’ultimi fenomeni, a mio avviso, di un mutamento di prospettiva in quei popoli e di una voglia di nazionalismo o quanto meno di isolazionismo.
Queste mie “parole in libertà” tuttavia non vogliono assolutamente rovinare il cd. spirito gioioso di queste feste. Anzi di recente sono stata positivamente colpita da una serie di circostanze offertemi proprio da questa città: un calendario, un libro ed una radio.
Per quanto riguarda il calendario, ci sono passata davanti quasi un anno intero, ma solo l’altra settimana ci ho fatto caso, cioè ho fatto caso al suo titolo “interculturale” ed alle varie icone colorate a seconda delle festività nelle diverse religioni: arancione per i cristiani (cattolici, protestanti, ortodossi e copti), azzurro per gli ebrei, verde per i musulmani (peraltro verde è il colore dell’Islam e del suo “paradiso”), giallo per i buddisti e così via.
E così scopro che quest’anno si sovrappongono nella giornata del 25 dicembre 2016 due festività: il Natale per le Chiese cristiane evangeliche, cattoliche ed ortodosse e la festa ebraica di Chanukkà o “Festa delle luci”, testimoniata dalla accensione della lampada ad olio a sette braccia, la Menorah. Si ha infatti il trionfo della luce sulla tenebra, da intendersi come liberazione della Giudea dagli Elleni-Siriani del re Antioco e la conseguente inaugurazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme ripulito dagli idoli pagani.
Per quanto riguarda il libro, esso mi è venuto letteralmente incontro, dovendo scegliere un regalo per un bambino in occasione di Sankt Nikolaus lo scorso 6 dicembre. Nella sempre didattica ed ordinata Germania la serie di questi libri è nota: si tratta della collana “Wieso, Weshalb, Warum ?” (“Perché, perchè, perché ?” dove la lingua tedesca ha altre sottigliezze non facilmente percepibili nella traduzione italiana) ed il libro si intitola: “Wir feiern Weihnachten” (“Festeggiamo il Natale“). Nelle ultime due pagine il testo esordisce, chiedendosi se il Natale venga festeggiato ovunque. A questo punto vengono spiegate le varie credenze ed usanze nel mondo; si va: da Santa Lucia in Svezia al 13 di dicembre, a Santa Claus negli USA al 25 dicembre, a “Nonno Gelo” (Ded Moròz) accompagnato dalla bella nipotina, la “Fanciulla della Neve” (Snegurka) che distribuiscono i doni ai bambini dei Paesi dell’ex-uninone sovietica per il primo dell’anno, alla Befana in Italia ed ai Re Magi in Spagna festeggiati entrambi al 6 gennaio…di Channukkà ho già parlato prima. Si fa inoltre un generico riferimento anche all’Islam ed alla “Festa dello zucchero”, che però chiude il digiuno sacro, cioè il Ramadan, tutt’altra ricorrenza religiosa. A proposito di Islam è utile tener presente che la nascita di Gesù (per loro alla lettera “Pace su di lui“) è festeggiata in altro modo, cioè come la nascita di un profeta e che pertanto è un bel atto di condivisione con i cristiani scambiarsi gli auguri in tale circostanza, perché è un atto cioè di benevolenza, gentilezza e rispetto, che comunque non è “haram“, cioè non è “proibito” dall’islamismo.
E poi la radio…precisamente Radio Teddy, una gloria locale. La voce di Tobi, uno dei tre principali moderatori, annuncia un servizio su come vengono celebrate le festività natalizie in Italia. Alzo il volume e sono tutta orecchie…programma inimmaginabile in Italia:
6/12, SAN NICOLA, è la prima festività in quel di Bari, Puglia; si accenna alla provenienza ed al parallelismo con Sankt Nikolaus tedesco;
13/12, SANTA LUCIA, è la seconda festività nostrana in moltissime regioni dell’Italia settentrionale (Brescia, Bergamo, Verona) e festeggiata anche in altre regioni italiane come é noto ( n.d.a)
06/01, BEFANA, dipinta come una strega buona, che vola su di una scopa e porta in dono ai bambini dolciumi…aggiungendo -lo speaker- ironicamente…”soltanto a quelli che si sono comportati bene“…
Per concludere mi vengono in mente le parole di un poeta scozzese: “Christmas is the day that holds all time together” (Alexander Smith)…mai come quest’anno spero possa essere vero a dispetto di tanti “accidenti” (o “incidenti ?!”).
Autore: Violetta
DISSONANZE vuole essere una piccola rubrica ove parlare di alcune “divergenze” percepite da un occhio italiano a Berlino, contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui. Leggi gli altri articoli