Posto un articolo brevissimo per chi sta per trasferirsi a Berlino o chi lo ha fatto da poco e tende a rimanere sempre un poco sorpreso dall’apparente durezza di alcuni berlinesi, come per es. i tassisti, rivenditori, guidatori di autobus, colleghi vari. Noto questa sorpresa soprattutto leggendo i commenti nei social network e ho pensato di ragguagliarvi un po’.
In genere il berlinese doc é molto disponibile ad aiutare e gentile. A volte però ci si ritrova davanti a situazioni, soprattutto con berlinesi non piú giovanissimi, in cui sembra di avere a che fare con una persona sfacciata, schietta e molto poco diplomatica. In realtà potreste avere a che fare con la tipica Berliner Schnautze, che tradotto significa grugno berlinese.
La Berliner Schnauze in realtà é un concetto abbastanza complesso, é un misto tra dialetto berlinese e attitudine degli abitanti dei Kietz made in Berlin. È un modo di fare berlinese che per chi riesce a superare le barriere linguistiche cela un sano e genuino umorismo. Un umorismo un po’ grezzo che prende in giro tutti e tutti, prima in classifica Berlino stessa e i suoi abitanti. Tanto che diversi monumenti della capitale sono giá stati tutti ribattezzati con soprannomi piú o meno gentili…come per esempio la Gedächtniskirche ( la chiesa del ricordo bombardata) é il dente cariato, la sala dei congressi é l’ostrica incinta, invece del Rotes Rathaus il Rosa Rathaus, la fontana rotonda di fronte al dente cariato é il Wasserklops ( polpetta d’acqua), la torre della TV é il Telespargel ( teleasparago) insomma chi piú né ha piú ne metta.
Insieme a questo umorismo diretto e senza giri di parole, che bisogna imparare a riconoscere a ad accettare, anzi a ribattere, va a braccetto anche un dialetto tutto particolare che a me personalmente piace e che ho imparato a capire dopo diversi anni di “pratica”.Chi fa uso della Berliner Schnautze é anche sempre una persona genuina e calorosa. Il grugno va sempre a braccetto col cuore.
Ma veniamo a qualche informazione piú dettagliata su questo simpatico dialetto:
Si identificano 6 regole ( fonte qui )
- la erre viene vocalizzata. Il berlinese dice Vata, Mutta o aledigt ( erledigt) e sostituisce la er con a
- la g dura viene sostituita con j morbida, come per esempio jut invece di gut
- ich diventa “ick”oder “icke”
- le vocali vengono raddoppiate, come per es. “Kleene” ( kleine), Beene ( Beine)
- le vocali vengono arrotondate, per es. Tisch diventa Tüsch, glauben diventa globen. Le labbra in genere si arrotondano parlando il berlinese
- das diventa “dit”
e qua altri esempi…:-D buona lettura soprattutto degli ultimi…
- jehn – gehen
- kehna – keiner
- watt – was
- haste – hast du
- Dit jibs ja janich – Das gibt es ja gar nicht
- Wadde ma – Warte mal
- Det is ja JWD (janz weit draußn / ganz weit draußen) – nel senso di lontano
- Keule, Atze – Bruder (aber auch im Sinne von „enger Freund“)
- Schwelle – Schwester
- Ellies – Eltern
- Djibsonich! Dkannawonniwas(e)in! – Das gibt es doch nicht! Das kann ja wohl nicht wahr sein!
- Dhajkta schomajsacht. Dwürd Nienlehmwatt. – Das habe ich dir schon mal gesagt. Das wird nie im Leben was.
- Ikritnich hin. Kannstma kiekn? – Ich kriege es nicht hin. Kannst du mal gucken?
Durante la DDR il dialetto é rimasto intatto anche a causa del muro che lo ha preservato da influssi esterni. Infatti si sente parlare molto di piú il dialetto nelle zone piú a Est di Berlino e quelle meno risanate. Si può generalizzare dicendo che lá dove é arrivata la gentrificazione (P.Berg, Friedrichshain etc) se ne sta andando il Berlinischer Dialekt o é cambiato di molto.
Il Berlinsche piú autentico infatti lo sento parlare da Silvia, una signora delle pulizie che vive in uno dei palazzoni di Marzahn e nonostante i miei 40 anni continua ad appellarmi con Meine Kleene.
Qui potrete trovare un vero e proprio vocabolario tedesco-berlinese
E per chi vuole cantare con Die Ärzte qua il video e sotto il testo
Die Allerschürfste
Du denkst, Du bist die Allerschürfste für mich,
biste aba nich. Ick fin Dir widerlich.
Du denkst, Dich findet wirklich jeder hier geil,
is aber nich so, janz im Jejenteil.
Du kommst hier reien als jehört Dir die Welt,
als wär jeder Tisch nur für Dir bestellt.
Du glotzt ma an, hau ab, Du machst mir noch krank.
Du willst all’n jefallen. Du hast nich mehr alle Tassen im Schrank.
Du nervst, Du nervst.
Ick würd Dir so jern eine hauen.
Du bist völlich behämmert.
Du hast nich mehr alle Latten am Zauen.
Is doch wahr …
Du denkst, Du bist die Allerschürfste für mich,
biste aba nich. Ick fin dir widerlich.
Du denkst, Du bist wirklich unwiderstehlich,
biste aba ebend jerade nich
Autore: Ruth Stirati