C’era un tempo in cui la conoscenza dell’italiano passava attraverso la TV, un mezzo di comunicazione che nel dopoguerra ha permesso di diffondere la nostra lingua creando un ponte tra Nord e Sud della penisola, che si sono distaccati progressivamente dall’uso esclusivo dei rispettivi dialetti. La TV è stata quindi decisiva per la promozione della lingua italiana, che si ritrova però ormai soppiantata da Internet e da tutti i suoi servizi, non in ultimo dalle varie piattaforme social.
Mentre in passato si parlava di diffusione, al giorno d’oggi è corretto parlare di evoluzione: come ogni cosa che ci circonda muta, così cambia anche la lingua, che subisce sempre più gli influssi di altre lingue (inglese in testa), abbraccia nuovi sistemi di interazione allargando la sua funzione comunicativa con emoticon, immagini e GIF. L’italiano, essendo una lingua viva, cambia e si trasforma per adattarsi alle nuove sfide poste dalla società digitale, andando incontro a miglioramenti, involuzioni e forse anche a sradicamenti. Se ci si ferma a riflettere un attimo, si noterà velocemente che molte delle regole grammaticali imparate a scuola non vengono sistematicamente più rispettate, a volte a torto (v. congiuntivo), altre a ragione (v. d eufonica). Ecco che cambia il modo di esprimerci sul web, che denota uno stile improntato alla rapidità e alla brevità, anche se poi vedendo i commenti a un post su Facebook si assiste piuttosto a uno sconfinamento di un messaggio che sarebbe dovuto essere breve, ma che ha generato una “caterva” di reazioni che sono andate a intaccare l’essenza originaria della conversazione virtuale. Un po’ come assistere a un infinito flusso di coscienza nell’era social.
Alcuni potranno pensare che la lingua italiana si stia impoverendo, minata alla base dalle nuove tendenze web che la costringono a farsi altra, altri potranno vedere nel web una nuova possibilità di arricchimento ed evoluzione di un italiano diverso, pronto ad accogliere le nuove esigenze di questo millennio. Certo è che il fenomeno non va più trascurato, anzi bisognerebbe cogliere l’occasione per aggiornarsi e apprendere quanto di buono ci può essere nel cambiamento in corso. Non a caso quest’anno la XVIII settimana della lingua italiana nel mondo (iniziata il 15 e che terminerà il 21 ottobre) è dedicata all’italiano della rete e alle possibilità che Internet offre per conoscere, affinare e analizzare l’italiano dei tempi moderni.
Per chi ha voglia di saperne di più, si segnala l’ebook “L’italiano e la rete, le reti per l’italiano“, edito dall’Accademia della Crusca e goWare e curato da Giuseppe Patota e Fabio Rossi, disponibile gratuitamente fino a domenica. Per chi, invece, si trova a Berlino vi è la possibilità di partecipare a un convegno, “L’italiano, una lingua per l’Europa“, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura Berlino e dall’Ambasciata d’Italia a Berlino, previa iscrizione gratuita.
Seppur si possa pensare che l’avvento dei social abbia danneggiato la lingua italiana, risulta allo stesso tempo difficile, nell’era digitale, immaginarne lo sviluppo e la propagazione senza gli innumerevoli strumenti disseminati in giro per la rete. D’altronde anche sul web si mantiene viva la lingua, la cultura e l’identità dei suoi parlanti…