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22 gennaio 2018, sono trascorsi 75 anni dall’esecuzione di Sophia Magdalena Scholl, di suo fratello Hans Fritz Scholl e del loro amico Christoph Hermann Probst, i quali coraggiosamente immolarono la loro giovane vita per difendere il proprio ideale di libertà, di uguaglianza e non-violenza nella spietata Germania hitleriana.
In occasione dell’anniversario della loro morte il Goethe-Institut di Roma in collaborazione con l’Ambasciata Tedesca presso la Santa Sede e nell’ambito di una serie di proiezioni e dibattiti serali, ha riprodotto il film “Sophie Scholl – Die letzten Tage”, “Sophie Scholl – Gli ultimi giorni”, una produzione tedesca del 2004, con la regia di Marc Rothemund, in lingua tedesca con i sottotitoli in italiano.
Il film racconta degli ultimi giorni di vita dei fratelli Scholl, due giovani iscritti all’università di Monaco, i quali, durante la terribile distruzione della seconda guerra mondiale, decisero di coalizzarsi insieme ad altri studenti ed iniziare la loro piccola ma significativa resistenza al nazismo. Il loro movimento prese il nome di “La Rosa Bianca”.
I due giovani vennero arrestati all’università mentre distribuivano volantini che denunciavano i crimini della dittatura, vennero poi interrogati dalla Gestapo e accusati di alto tradimento. Processati, vennero poi lo stesso giorno del verdetto giustiziati.
Non chiesero clemenza per se stessi ma solo per il proprio compagno Probst padre di 3 figli e con la moglie malata, non fecero i nomi degli altri studenti coinvolti, bensì accettarono il proprio crudele destino a testa alta.
Nel giorno della sua esecuzione Sophie dirà: «Come possiamo aspettarci che la giustizia prevalga quando non c’è quasi nessuno disposto a dare se stesso individualmente per una giusta causa? È una giornata di sole così bella, e devo andare, ma che importa la mia morte, se attraverso di noi migliaia di persone sono risvegliate e suscitate all’azione?».
Il sacrificio di questi giovani non è stato invano e non lo sarà in futuro fin quando la storia sarà ricordata, fin quando tali testimonianze continueranno a rappresentare un monito e un insegnamento. La libertà è l’ideale per cui combatterono e che venne definito da Sophie come un bambino da proteggere; questo è il nostro compito, questo è il nostro dovere affinché la loro morte sia sempre un esempio di coraggio e una condanna a tutti i regimi dittatoriali.
Autrice: Alessandra Rago