– Das Ostern (p. die Ostern) –
La Pasqua è alle porte, e già, nei sogni di un italiano medio, appaiono torte rustiche, casatielli, pastiere, caciottine, salami, colombe e da lontano si sente la voce della mamma chiamare: “A tavola!”. Poiché, benché il Natale sia con i tuoi e la Pasqua con chi vuoi, quella passata in famiglia è sempre migliore, soprattutto per un emigrato in Germania che rimpiange le prelibatezze della sua terra d’origine (e forse, solo quelle). Chiaramente, la Pasqua, al di là del suo lato consumistico, è soprattutto una festività religiosa, una delle principali del cristianesimo, in quanto si celebra la resurrezione di Gesù tre giorni dopo la sua morte in croce.
Ci sono differenze tra la Pasqua ebraica e quella cristiana ma per entrambe l’etimologia della parola stessa rimanda al termine Pesach, che significa “passaggio”. La Pasqua ebraica celebra la liberazione degli ebrei dalla schiavitù egiziana, quindi un passaggio dalla prigionia alla libertà; per quella cristiana, invece, il significato della parola assume dei connotati più spirituali e indica il passaggio da morte a vita di Gesù Cristo e quindi il passaggio ad una nuova vita per i cristiani, liberati dal peccato e chiamati a risorgere nella purezza con Gesù.
La parola tedesca Ostern deriva dalla stessa radice della parola inglese Easter e fa riferimento ad una delle divinità pagane legate all’arrivo della primavera, o alla divinità greca Eos, corrispettivo di quella latina “Aurora”. Per quanto riguarda le festività, i giorni sono esattamente gli stessi che in Italia. Le uova “Ostereier” e i coniglietti di cioccolato, chiamati “Osterhase”, sono protagonisti assoluti. I bambini a scuola o a casa si divertono a pitturare piccole uova e a decorare case e finestre con disegni e ramoscelli anch’essi dipinti. Nel giorno di Pasqua c’è l’usanza per i genitori di nascondere le uova e il cioccolato in giardino o in casa, e per i bambini di riuscire a trovarli.
Un’antica tradizione, tutt’oggi in auge, è rappresentata dai fuochi di Pasqua, soprattutto nella Germania del nord. I fuochi, per tradizione, sono accesi con dei mezzi naturali: strofinando pezzi di legno, o con la silice. Talvolta tutti lumi delle chiese sono spenti e riaccesi con il fuoco proveniente da tali sacri. Intorno agli stessi, i bambini tedeschi hanno l’usanza di campeggiare, piazzare piccole tende e abbrustolire patate intorno al fuoco. Infine, le ceneri dei fuochi oramai consumati, vengono raccolte e sparse dai contadini nei campi per propiziare il raccolto, quasi a simboleggiare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
Per quanto riguarda il pranzo pasquale è bene dimenticare tutte le prelibatezze italiane ed arrendersi al consumo di Kartoffeln. No, questa volta non è vero! Il menù è quasi sempre a base di agnello, coniglio, uova, verdure e il dolce principale è a forma di agnello, non di colomba.
A questo punto non resta che augurare a tutti una “frohe Ostern”! Buona Pasqua!
Autore: Alessandra Rago