Oggi intervistiamo l’arch. Vincenzo Guzzo, titolare dello studio Guzzo in provincia di Milano, che da oltre tre anni svolge la sua attività di architetto anche a Berlino.
Una nuova sede all’Estero. Come mai proprio Berlino?
E’ iniziato tutto quasi per gioco. Vuoi la crisi del mercato immobiliare in Italia che tre anni fa era ancora molto forte, vuoi le chiacchierate con alcuni amici che avevano intenzione o addirittura vi si erano trasferiti con l’idea di “Tentare la fortuna” all’estero, vuoi la voglia di confrontarsi e fare nuove esperienze professionali in un nuovo territorio, ci hanno portato ad avventurarci in questa nuova esperienza. Avevo visitato la città già due volte, da turista, intorno al 2003, e mi aveva colpito la sua energia e la sua vivacità.
L’inizio è stato praticamente alla cieca. Non avevamo alcun contatto diretto sul posto. A parte qualche prima mail conoscitiva inviata per sondare il territorio, siamo arrivati pressochè in totale anonimato.
Ricordo ancora il primo appuntamento in una agenzia immobiliare molto nota a Berlino….sulla Friedrichstraße, nel cuore della città. Io e il mio collaboratore. Sembravamo Totò e Peppino…
Ovviamente il nostro studio principale rimane quello in provincia di Milano, attivo da quasi venti anni, e dal quale abbiamo avuto e continuiamo ad avere grandi soddisfazioni.
La sede Berlinese (siamo nel quartiere di Friedrichshain) è si l’ufficio di Berlino, ma il grosso del lavoro è pressoché svolto in sinergia tra le due sedi. In questo periodo storico si lavora pressoché online, per cui i nostri progetti viaggiano nella rete tra Italia e Germania a colpi di click.
Quali sono stati i primi passi?
Ovviamente i primi passi sono stati quelli di tessere relazioni e farci conoscere. Abbiamo mappato e fissato appuntamenti a tappeto. Possiamo dire che il primo anno è stato interamente dedicato a fare indagini, conoscere persone, proporci. Mi pareva di essere tornato ai primi anni 2000, quando abbiamo iniziato la nostra attività in Italia.
Ovviamente non è stato facile, ma con un pizzico di fortuna (quella non deve mai mancare in nessun caso) abbiamo avuto i primissimi incarichi e da li la nostra presenza si sta facendo sempre più concreta.
Descrivici la tua settimana di lavoro.
Non vivendo a Berlino mi ritrovo a fare il pendolare…
Ogni martedì o mercoledì prendo l’aereo da Bergamo (quello delle 8,50) e volo a Berlino. Tornando a Milano quasi sempre all’interno della stessa giornata (raramente mi fermo il giorno dopo, a meno di qualche altro appuntamento o di necessità lavorative che necessitino di tempi più lunghi), devo riuscire a convogliare e organizzare tutti gli appuntamenti in maniera tale da poter poi ritornare in tempo a Schonefeld per il volo di ritorno (quello delle 20,00). Complicato far tutto in poche ore, soprattutto spostarsi da un capo all’altro della città (anche se i mezzi pubblici Berlinesi in questo mi sono di estremo aiuto). Non mi è per niente pesante. E pensare che ero terrorizzato dagli aerei….
Durante il mese di marzo i miei viaggi sono diminuiti anche a causa dei fermi cantieri dovuti alle temperature estremamente basse. Devo dire che Berlino mi è mancata molto. Ma da Aprile si ricomincia…
Quali esperienze di lavoro avete affrontato?
Diciamo che ci occupiamo sia della piccola ristrutturazione di appartamenti, sia di cantieri più complessi. Durante questi anni abbiamo anche recuperato alcuni sottotetti ad uso abitativo, ed ad altri ci stiamo lavorando. Credo che il tema del recupero del patrimonio esistente sia il futuro dell’architettura europea. E Berlino, con la sua forte e sempre più crescente domanda di alloggi, può essere una delle principali capitali in tal senso.
Un anno fa abbiamo inoltre avuto la fortuna di lavorare per il Brand “Giovanni Rana”, che si è rivolto al nostro studio per l’incarico di progettazione e direzione lavori relativo all’apertura del suo primo ristorante in Germania, realizzato ed inaugurato a maggio dello scorso anno presso il Mall of Berlin. Abbiamo avuto al fortuna di poter vedere squadre tedesche ed italiane collaborare tra loro.
Un esperienza davvero interessante. La rigidezza (positiva) dei tedeschi unita alla capacità di adattarsi (anche nelle situazioni più disparate…) degli italiani, ha creato un ottimo mix di competenze che hanno permesso al riuscita di tutto l’intervento.
In parallelo abbiamo collaborato e collaboriamo con diverse testate giornalistiche online, per le quali scriviamo articoli legati al tema dell’architettura a Berlino. E’ per noi un modo di conoscere meglio la città e di sentirci tutto sommato, suoi ospiti.
Come vedete il vostro futuro professionale a Berlino?
Diciamo che l’esperienza è stata positiva e la voglia di crescere sul territorio è sempre più forte. Molti dei nuovi contatti avuti durante l’ultimo periodo ci hanno fatto immaginare e programmare molte possibili nuove commesse per il prossimo anno.
Ci piacerebbe lavorare più assiduamente anche con imprese tedesche, cercando di proporre e prestare le competenze acquisite nei molti anni di nostra attività sul campo in Italia, anche sul territorio tedesco.
A chi vi rivolgete?
I nostri clienti spaziano dai singoli privati che ci contattano per la ristrutturazione dei loro appartamenti ( molti italiani che hanno investito e/o che si sono trasferiti a Berlino) ai moltissimi investitori che hanno delocalizzato parte delle loro attività imprenditoriali su questa città Europea.
Il sogno nel cassetto?
Progettare e realizzare un nuovo edificio a Berlino.
Molti quelli realizzati in Italia. Ma l’idea di potersi cimentare con l’architettura anche a Berlino è il nostro sono nel cassetto. Avendo seguito per ora solo progetti si recupero e/o di trasformazione edilizia, ci piacerebbe cimentarsi con questa nuova opportunità di lavoro.
D’altronde il sogno di ogni architetto è lasciare un piccolo segno del proprio passaggio. Ci piacerebbe, nel nostro piccolo, farlo anche a Berlino.
Autore: Vincenzo Guzzo
