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Intervista a Matteo Avanzi, 44 anni di Padova, grafico e fotografo. Matteo è inoltre, insieme a Ruth Stirati, l’ideatore e direttore del BerlinitayPOST e parte integrante del portale Berlinitaly
Perché hai deciso di venire proprio a Berlino?
Berlino è una città che mi è sempre piaciuta, inoltre avevo già dei contatti. Ma quello che mi ha spinto a spostarmi dall’Italia è stata la mia voglia di rimettermi in gioco, sono una persona timida e riservata, ed il fatto di intraprendere una nuova strada da solo è qualcosa che desideravo, anche per spronare proprio questo mio lato del carattere.
Cosa facevi prima in Italia?
Io sono un grafico e fotografo, per 16 anni sono stato titolare di uno studio con altri due soci. Ci siamo da sempre occupati di grafica, editoria e molti altri settori legati alla creatività fino ai nuovi sistemi digitali. I miei ex soci hanno continuato la loro strada e io ho deciso di intraprendere una nuova esperienza da solo, e Berlino è la città adatta per provarci.
Raccontaci qualcosa della tua attività qui.
Fino ad ora mi sono dedicato principalmente all’attività di grafico e da alcuni anni sto dando sempre più spazio alla fotografia, una mia vecchia passione, che si esprime sia nelle foto di architettura d’interni ed esterni sia nelle foto di prodotto che nella street photography. Inoltre sono entrato prepotentemente nella progettazione e realizzazione di siti internet. Non dimenticando i miei studi, diploma e master in industrial design al SID, sto lavorando anche a nuovi progetti in questo ambito, insomma, penso che Berlino sia proprio la città adatta alle mie idee.
Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca?
Penso non ci sia stato un reale impatto, o se c’è stato è stato morbido come se mi fossi imbattuto in una nuvola soffice. Mi sono sin da subito trovato bene e a mio agio, per di più conosco tedeschi che amano l’Italia e parlano italiano. In realtà mi ritengo simile a loro per quanto riguarda l’essere precisi, lo sono anch’io, ma in ogni caso le diversità mi incuriosiscono e mi divertono, per cui ben vengano.
La cosa di Berlino che ti affascina di più? E cosa sopporti meno?
A Berlino, hai ogni giorno la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, non mi riferisco solo ai luoghi, ma in generale, puoi incontrare nuove opportunità di formazione, riscoprire mondi di cultura inesplorata. Non può esserci qualcosa che non sopporto di questa città, fino ad ora Berlino mi è sempre piaciuta.
La cosa che più ti manca dell’Italia? Cosa invece sei felice di aver lasciato?
In realtà fino ad ora ho fatto un po’ il pendolare, nel senso che ho sempre viaggiato tra Padova e Berlino senza mai essere fisso in alcun luogo, quindi la mancanza dell’Italia non l’ho mai sentita, anche perché più o meno una volta al mese tornavo in patria. Adesso invece mi sono trasferito a Berlino, anche se continuerò comunque a viaggiare tra la Germania e l’Italia per lavoro, dunque posso affermare che non mi manca qualcosa e lascio nulla perché il via vai continuerò a farlo.
Qual è il tuo cibo preferito a Berlino?
Mi piace molto la cucina tedesca, dalle Schnitzel alle colazioni, ma il bello di Berlino è che puoi trovare qualsiasi cucina tu voglia, ad esempio quella asiatica mi piace molto.
Qual è il tuo posto del cuore a Berlino?
Indubbiamente l’ex aeroporto di Tempelhof, è bello in qualsiasi stagione e, per la sua conformazione, per la sua ampiezza, sembra quasi che dia la sensazione di arrivare a mare, sembra quasi di vedere l’orizzonte.
Cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?
Andando oltre quello che può riguardare la lingua e le sue difficoltà, io consiglierei a chi intraprende una nuova vita a Berlino, di essere curiosi, molto curiosi, è fondamentale andare oltre quello che l’impatto della città può dare. Berlino è sempre tanto altro.
Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i berlinesi? E quale pregiudizio verso i tedeschi dovrebbero abbandonare gli italiani?
Sinceramente non ho riscontrato veri e propri pregiudizi, apprezzo molto la schiettezza e la critica sempre motivata dei tedeschi. Non si fanno problemi a dire quello che pensano e questo li rende molto sinceri. Non è vero che sono rigidi e precisi, e se lo sono è positivamente, disciplinatamente improvvisano anche loro e nei rapporti di amicizia e posso assicurare che sono molto divertenti e generosi
Tre cose da avere/essere per vivere felici a Berlino.
È fondamentale l’abbonamento ai mezzi, così ogni luogo è raggiungibile, essere aperti mentalmente e a rispettare gli altri, infine, ma non di minor importanza, è essenziale avere del tempo libero e goderselo.
Maggiori informazioni: www.matteoavanzi.it
Autore: Enza Granato