Luisa Serafin, 36 anni, a Berlino dal 2006.
Conosco Luisa da tanti anni ormai, e di recente ho avuto l’occasione di poter usufruire del suo servizio di consulenza di immagine. Mai avrei creduto di poter venire seguita in un modo così accurato e discreto allo stesso tempo, e soprattutto di trovare nei suoi due negozi a Mitte vestiti italiani che potessero calzarmi a pennello, per un prezzo assolutamente competitivo. Insomma da Luisa riesco a sentirmi a casa mia e lei riesce a consigliare ogni donna al meglio. Conosco solo donne che sono uscite raggianti dal suo negozio.
Perché hai deciso di venire proprio a Berlino e cosa facevi prima in Italia?
Da quanto tempo sei a Berlino e che lavoro facevi prima di questo? Come per molti la scelta di venire a vivere qui é stata abbastanza casuale: avevo appena finito l’università ed ero venuta a Berlino solo per migliorare il mio tedesco frequentando per tre mesi un corso al Goethe Institut. La città mi é piaciuta e non avendo altri vincoli (era appena finita la storia con un ragazzo americano) e progetti se non quello di trovare un lavoro ho deciso quasi per gioco di cercare lavoro a Berlino. All’epoca non c’era la crisi ed era tutto più semplice, infatti in un solo giorno ho trovato lavoro in una casa di moda. Avevo sempre sognato di lavorare nel mondo della moda, incredibile che il mio sogno si fosse realizzato in una città come Berlino.
Raccontaci qualcosa della tua attività qui.
Dopo aver lavorato per tre anni in quella casa di moda e aver fatto di tutto in quell’azienda (store manager, sales manager, segretaria, volare di qua e di lá a presentare le collezioni, guidare di notte sotto la neve per arrivare puntuale agli appuntamenti con i buyer a Dusseldorf ecc ecc) lavorando una media di 60 ore a settimana ero sfinita. Mi sono licenziata e ho aperto un piccolo negozio di abbigliamento italiano ad Hackescher Markt nella incantevole Sophienstrasse. Qualche anno dopo ho aperto insieme ad un partner tedesco un’altra filiale sempre a Mitte. Mi sono però accorta che avere solo dei negozi non mi faceva sentire realizzata, perché quello che volevo veramente é aiutare le donne ad apparire al meglio, insegnando loro non solo il buon gusto italiano, ma anche cosa le valorizza e perché. Quindi ho cominciato ad offrire delle consulenze d’immagine personalizzate in cui insieme alla cliente prima di tutto scopriamo quali colori valorizzano l’incarnato rendendolo luminoso per poi passare all’analisi della figura ed individuare i tagli e i colori che la risaltano. Se il problema é anche il guardaroba attuale della cliente mi reco a casa sua e insieme facciamo ordine. E poi ovviamente la parte più divertente, quella dello shopping: consigliare alla cliente gli indumenti giusti e vedere la sua trasformazione. Il prossimo passo sarà quello di collaborare con una carissima connazionale, Alessandra Allegro. Alessandra é una dietologa e nel suo studio si occupa anche di trattamenti estetici (make up, epilazione, massaggi ecc). In questo modo insieme possiamo offrire a chi si affida a noi un servizio completo a 360 gradi.
Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca? Quali sono le difficoltà che un italiano può incontrare incontrando la mentalità tedesca?
La cosa più difficile é stata creare un contatto umano vero con loro, ci ho messo degli anni. Non so descrivere esattamente, ma all’inizio mi sembravano tutti un po’ strani e freddi. Con il passare del tempo però ho capito che si tratta di incontrare solo le persone giuste. Alcune di loro mi hanno veramente aiutato nei momenti difficili. Il mio compagno inoltre é berlinese e nella sua famiglia ho trovato la mia famiglia a Berlino.
La cosa di Berlino che ti affascina di più/ la cosa che sopporti di meno.
La cosa che mi affascina di più credo sia la libertà: ognuno é libero di provare a trovare il suo posto nel mondo e cercare di realizzare i propri sogni. Inoltre mai come qui é stato facile mettersi in contatto con gente che ha gli stessi interessi. Ad es. vuoi imparare il giapponese? In 5 minuti puoi trovare in rete un tandem giapponese che vuole imparare l’italiano. Tutto questo ancora prima che esistessero i social network. La cosa che sopporto di meno purtroppo é che con il passare degli anni sta diventando sempre di più uguale alle altre grandi città del mondo: il costo della vita si é alzato tantissimo, gli affitti sono diventati cari, comprare una casa ad un prezzo umano non é più possibile, i piccoli negozi stanno chiudendo per lasciare posto alle grandi catene uguali in tutto il mondo, club alternativi dove entravano tutti pagando 2€ d’ingresso hanno chiuso oppure si sono trasformati in vere attività commerciali. Che tristezza.
La cosa che più ti manca dell’Italia/ la cosa che sei felice di aver lasciato.
Cosa ti piace dell’Italia?/Cosa non sopporti dell’Italia? La cosa che più mi manca é il cielo azzurro. La cosa che sono felice di aver lasciato é il senso di paura che si aveva in Italia a camminare, guidare o prendere i mezzi da soli quando faceva buio. Qui a Berlino in qualsiasi ora di giorno e di notte anche da soli ci si sente abbastanza sicuri.
Qual è il tuo cibo preferito a Berlino?
Il mio cibo preferito resta la pasta e la pizza, quindi quello italiano. Per fortuna abbiamo tantissimi ristoranti di connazionali in città e il cibo italiano ora non si trova più solo al Kadewe a prezzi salatissimi, bensì anche nei discount tipo lidl, penny ecc.
Qual è il tuo posto del cuore a Berlino?
Credo sia la filarmonica, il suo interno architettonicamente parlando mi lascia sempre a bocca aperta ogni volta che ci entro.
Cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?
Di imparare il tedesco prima di trasferirsi oppure di considerare di spendere un anno qui solo per imparare la lingua. Molti dall’Italia pensano che qui tutti trovano lavoro a volte senza parlare nemmeno 2 parole d’inglese e quando sono qui poi si accorgono che non é così.
Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i berlinesi? E quale pregiudizio verso i tedeschi dovrebbero abbandonare gli italiani?
I tedeschi pensano sempre che noi italiani gesticoliamo molto quando parliamo, che gli uomini italiani siano tutti dei latin lover e le donne piene di temperamento come nelle commedie. Ovviamente non é così. Noi italiani troviamo i tedeschi a volte abbastanza strani tipo quando dividono il tavolo al ristorante con degli estranei, o bevono il cappuccino insieme al pranzo. Anche se a Berlino di meno si pensa che il tedesco non sappia cos’é l’ironia e che sia sempre preciso, puntuale e non sappia divertirsi.
Tre cose da avere/essere per vivere felici a Berlino.
Sembrerà banale ma la prima cosa da avere per essere felici é la tessera dell’abbonamento della BVG così da spostarsi sempre ed ovunque facilmente. Vivere vicino ad un parco oppure ad un lago, in modo da poter passeggiare senza andar troppo lontano vicino al verde. Aver acquistato anni fa un appartamento in zona centrale a prezzi ridicoli oppure vivere in affitto in un appartamento con un Altmietvertrag.
Ps: il negozio di Luisa è all’interno di un circuito internazionale di imprese che offrono sconti e vantaggi ai loro aderenti. Se volete saperne di più su questo circuito contattatemi : ruth.stirati@berlinitalypost.com
Serafin Clothing
Henriette-Herz-Platz 4 (10178 Berlin)
und
Sophienstr. 7 (10178 Berlin)
Web: https://www.facebook.com/pg/luisaserafinclothing/about/?ref=page_internal
Autore: Ruth Stirati