GUARDA IL PROFILO DI CARLO SU BERLINITALY
Intervista a Carlo Stanga, 49 anni, di Milano, vive a Berlino da quasi 4 anni. Carlo è uno dei primi fondatori di Berlinitaly, così come è sua l’illustrazione che caratterizza il sito Berlinitaly e Berlinitaly POST, dove viene disegnata Berlino ed i suoi monumenti in modo personalizzato, caratteristica inconfondibile di Carlo Stanga.
Perché hai deciso di venire proprio a Berlino?
Berlino è una città molto particolare, l’atmosfera sembra quasi magica ed io mi sono sentito libero sin da subito, soprattutto senza pressioni e senza mai sentirmi soffocato; inoltre è una città che presenta un ampio spazio fisico e mentale. Per di più, percepisco un forte lato creativo, riesco ad ispirarmi facilmente anche perché questa città propone sempre cose nuove, è ricca di stimoli. Dunque, sono arrivato a Berlino per motivi professionali ma ho deciso di rimanerci, sono stato quasi incantato, la qualità della vita è ottima perché non c’è stress ma si vive in modo molto rilassato.
Cosa facevi prima in Italia?
In Italia facevo già l’architetto e l’illustratore, disegnare è sempre stata la mia passione, è per questo che qui a Berlino ho deciso di dedicarmi maggiormente al mio lato di illustratore, che devo dire mi dà molta soddisfazione, poi a dire il vero nelle mie illustrazioni c’è sempre l’architettura, è solo che adesso la vivo da un altro punto di vista.
Raccontaci qualcosa della tua attività qui.
Mi sono affidato sin da subito ad un’ottima agenzia di illustrazione qui in Germania, che si occupa proprio di mettere in contatto editori ed illustratori, funziona così in questo campo. Gli editori si rivolgono agli agenti che li indirizzano poi agli illustratori più adatti per un determinato tipo di incarico. Lavoro anche all’estero, collaboro con Stati Uniti e naturalmente con l’ Italia, con testate attente alla grafica ed all’illustrazione più aggiornata come “La Repubblica”.
Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca?
Devo dire che sono rimasto sorpreso, soprattutto dalla loro rilassatezza e lentezza nel rispondere a relative e-mail o messaggi, ma in compenso mi trovo molto bene qui a Berlino, i miei vicini di casa sono straordinari ed i tedeschi in generale sono molto più gentili e cordiali di quello che si pensi. È stata un’esperienza del tutto diversa da quella che mi aspettavo. Ho vissuto il cambiamento di mentalità come un nuovo approccio, una marcia in più, senza mai abbandonare però l’italiano che c’è in me, infatti non mi sento lontano dall’Italia, che è vicinissima geograficamente e mi porto sempre dentro: è la mia cultura. Inoltre dobbiamo abituarci a sentirci parte di una grande Europa, soprattutto nella crisi in cui viviamo ora, al bando i nazionalismi!
La cosa di Berlino che ti affascina di più? E cosa sopporti meno?
Come ho già accennato prima, la qualità della vita quotidiana è la cosa che di Berlino mi colpisce maggiormente, poi i grandi spazi, il tanto verde e anche l’acqua che non manca, non c’è sì il mare, ma in compenso abbondano canali fiumi e laghi, inoltre il clima non è poi così male per me che vengo dal nord Italia. Trovo molto gradevole lo scandirsi delle stagioni, sono tutte e quattro ben riconoscibili. Ovviamente c’è poi il lato artistico e culturale che è ricchissimo e continuamente mutevole. Berlino è davvero una città in continua evoluzione.
Forse quello che più risalta al mio occhio è la mancanza di eleganza, spesso i tedeschi sono un po’ trasandati, non hanno regole che limitino il buon gusto. Questo comunque non posso neanche catalogarlo come un aspetto del tutto negativo, perché in fondo evidenzia la loro libertà e voglia di sperimentare.
La cosa che più ti manca dell’Italia? Cosa invece sei felice di aver lasciato?
Porto l’Italia sempre dentro di me, per cui non la sento lontana. Sono invece felice di aver abbandonato la burocrazia italiana, fiscale e generale, ed una certa mentalità.
Qual è il tuo cibo preferito a Berlino?
Naturalmente preferisco la cucina italiana, però qui a Berlino mi piace spesso provare i piatti di diversi Länder della Germania, ottimi soprattutto quelli del sud. Poi in una metropoli come questa c’è solo l’imbarazzo della scelta, dal thailandese, al libanese, all’israeliano, turco e persino kazaco, sono rappresentate bene tutte le cucine del mondo.
Qual è il tuo posto del cuore a Berlino?
Scheuenviertel è la zona che preferisco di Berlino, si trova a Mitte, ma il luogo davvero del cuore si trova nel mio quartiere, Charlottenburg, nelle vie intorno a Savignyplatz.
Cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?
Direi che l’ideale sarebbe arrivare qui già con un bagaglio linguistico appropriato, consiglierei di visitarla bene per scegliere il quartiere. Berlino è una città composta da tanti quartieri, ognuno a sé e con le proprie caratteristiche, inoltre sarebbe ottimo poter vedere e conoscere Berlino in tutti i periodi dell’anno, per capire se effettivamente possa essere una città adatta alle proprie esigenze. Cosa molto importante, consiglio di venire con la mente sgombra da pensieri e pregiudizi.
Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i berlinesi? E quale pregiudizio verso i tedeschi dovrebbero abbandonare gli italiani?
Sinceramente fino ad ora ho visto solo cose positive e non mi è mai capitato di sentir parlare di pregiudizi negativi, grazie al nostro gusto, cultura e tradizione. Per quanto riguarda i tedeschi, invece, mi sono ricreduto sulle dicerie riguardanti il loro essere freddi, noiosi e seriosi, io ho visto l’esatto opposto.
Tre cose da avere/essere per vivere felici a Berlino.
Avere una tranquillità economica, che ovviamente serve per vivere felici ovunque, avere una buona salute e tanta ma tanta curiosità e spirito di adattamento.
Autore: Enza Granato