Intervista a Beatrice Paola Ruffini

Intervista a Beatrice Paola Ruffini

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Intervista a Beatrice Paola Ruffini a Berlino da 6 anni

Dicembre 2015. Beatrice mi accoglie calorosamente a casa sua, pronta ad essere intervistata per il magazine. Mi offre il caffè, il “pane briosciato” e ci sistemiamo nello studio con una grande vetrata che affaccia sulle rive del fiume Spree. L’intervista si svolge in un’atmosfera piacevole tra sorsi e morsi di un delizioso spuntino degustato verso il calar del sole. E con queste premesse inizia la nostra chiacchierata.

Perché hai deciso di venire proprio a Berlino e cosa facevi prima in Italia?

Ho studiato a Firenze all’Accademia di  Belle Arti e dopo ho lavorato come costumista, designer e stylist. In Italia, continuo ad avere un atelier nel centro di Milano. Ho sempre viaggiato molto ed ero già abituata a spostarmi all’estero per lavoro. Così una sera, chiacchierando con il mio compagno, abbiamo pensato di cambiare città perché sentivamo l’esigenza di una città diversa, più vivace e attiva, più verde e più internazionale, ma non lontana da Milano. La scelta è ricaduta su Berlino e il giorno dopo è iniziata la ricerca casa. Un richiamo per noi è stata la natura che qui è così presente e ci permette di andare in giro in bicicletta, vivere lungo i fiumi e vicino ai laghi e fare jogging il mattino nel parco sotto casa. Inoltre, ci allettava la prospettiva di una qualità della vita migliore rispetto a Milano.

Raccontaci qualcosa della tua attività qui.

Lavoro tra Berlino e Milano sempre come costumista, designer e stylist freelance. In aggiunta, ho una mia linea Loungewear e Beachwear, che si chiama All Off, lavoro come costume designer per la tv (Rai e Mediaset) e nel cinema. Ho progettato quest’estate i costumi per un film di un regista di Los Angeles girato in Germania, a Berlino e in Italia, nei dintorni di Firenze e a Milano. In qualità di stylist, mi occupo dello styling di videoclip, cataloghi, video, short film, foto, fashion show, advertising e insieme a due amici ho messo su una casa di produzione, la Set Up Production. In più, faccio volontariato per Homeless Veggie Dinner, un gruppo che offre cibo e tanti sorrisi a chi ha pochi mezzi di sostegno. Faccio parte di Berlinitaly fin dall’inizio e mi sono sempre occupata dell’organizzazione degli eventi. Per questo con l’avvio del Berlinitaly Post, oltre che a scrivere articoli, sarò responsabile della relativa sezione.

Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca?

Non ho avuto un grande shock perché ancora prima di trasferirmi qua, avevo contatti con la famiglia e gli amici del mio compagno che è tedesco. Berlino poi è talmente abituata al multiculturalismo che è più raro imbattersi nei classici stereotipi tedeschi, perciò per me è stato abbastanza facile venire a vivere qui.

La cosa di Berlino che ti affascina di più/ la cosa che sopporti di meno.

Ciò che mi affascina di più è il sorriso della gente e la familiarità con cui si viene accolti a Berlino. E’ una sensazione che ho sempre avuto e di cui si accorgono anche i miei amici in visita: si pensa di incontrare il tedesco cupo e freddo, mentre in realtà si incontrano delle persone solari e accoglienti. Adoro il fatto che Berlino è particolarmente internazionale, in continua evoluzione, sia estetica che culturale. Sono entusiasta della città, ricca anche di musei, arte, esposizioni e teatri. Non ho una cosa in particolare che non sopporto. Mi ritengo più che soddisfatta della mia esperienza berlinese.

La cosa che più ti manca dell’Italia/ la cosa che sei felice di aver lasciato.

Devo dire che il mio legame con l’Italia è ancora molto forte, dato che il lavoro mi riporta spesso anche in Italia, e riesco a vedere comunque la mia famiglia alla quale sono molto legata. Proprio per questo penso che non ci sia una cosa che mi manchi in particolare. Sono felice, però di aver lasciato la mentalità business tipica di Milano: lì si pensa davvero troppo al lavoro e si ha poco tempo per un caffè con gli amici o per godersi una bella giornata in un parco. 

Qual è il tuo cibo preferito a Berlino?

Mi piace la cucina tedesca poiché dedica molto spazio ai piatti vegetariani e a quelli “fusion”. Infatti, sono vegetariana da sempre e vegana da 6 mesi.

Mi piacciono molte le zuppe, come la Tomatensuppe e la Porreesuppe, che accompagnate dall’ottimo pane scuro ai cereali sono favolose, specialmente come le cucina la mamma del mio compagno! Inoltre, a Berlino si trovano molto facilmente anche le cucine più esotiche e tra queste quella thailandese, indiana e vietnamita: le mie favorite.

Qual è il tuo posto del cuore a Berlino?

Essendo amante della natura e del verde, amo molto il Tiergarten, il parco più grande di Berlino. Ho la fortuna di abitarci vicino e posso facilmente concedermi dei momenti di relax nel parco.

Cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?

A chi vuole trasferirsi qui consiglierei di arrivare preparati e rispettare la cultura locale. Non è una decisione che va presa sotto gamba e bisogna mettere in conto che lungo il cammino si potrebbero incontrare delle difficoltà, specialmente se non si conosce la lingua e non si ha dimestichezza con le abitudini tedesche. Di certo a Berlino si vive meglio, ma non è il paese della cuccagna. Per fortuna ci sono diversi siti che aiutano gli italiani che arrivano a Berlino, come il nostro Berlinitaly Post o come Case a Berlino. 

Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i berlinesi? E quale pregiudizio verso i tedeschi dovrebbero abbandonare gli italiani?

Gli italiani dovrebbero smettere di pensare che i tedeschi siano rigidi e freddi. Conoscendo i tedeschi, si scopre che questo è solo un cliché distante dalla verità. Sì, è vero a volte sono un po’ rigidi, ma anche molto dolci e amabili.

Anche i tedeschi, laddove ce li abbiano, dovrebbero abbandonare i classici stereotipi sugli italiani, che ci dipingono magari come caotici, “caciaroni”.

Tre cose da avere/essere per vivere felici a Berlino.

E’ bello che non sei obbligato ad utilizzare sempre l’auto e puoi usare la bici in ogni occasione, visto che molteplici piste pedonali, parchi, laghi e sponde dei fiumi sono a disposizione tutto l’anno.

La capacità di ”inventarsi” è anche fondamentale. Proprio a Berlino si ha la possibilità di fare qualcosa di diverso, impensabile magari in Italia o che qui è più facile da realizzare, grazie anche ai supporti e alle agevolazioni dello Stato Tedesco. Non a caso Berlino è la patria delle Start Up: trasformare i sogni in una realtà qui si può.

Anche avere una casetta stile “Biancaneve” sulle sponde dei tanti laghi berlinesi non guasta…Le casette con l’orticello, le Schrebergarten, sono tipiche qui a Berlino e hanno un fascino tutto loro. A Berlino si può vivere bene, godendo delle possibilità tipiche di una grande città, ma mantenendo il benessere di una cittadina.

Maggiori informazioni beatricepaolaruffini.com

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About The Author

Valentina Lo Iacono

Appassionata di lingue, letteratura e ogni aspetto culturale che possa essere definito tale. Ama viaggiare e dedicarsi alle attività collaterali che un viaggio comporta. Di recente ha maturato anche un forte interesse per la tecnologia, che le offre spunti interessanti per la stesura di alcuni articoli. Qualche anno fa è approdata a Berlino e ancora non se n'è andata. Quando non scrive qui, la trovate su Cocktail di libri, un blog dedicato alla lettura e a riflessioni sull'italiano.

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