Quando rimasi incinta del mio primo figlio, ero del tutto all’oscuro di come funzionassero le cose qui in Germania.
Avevo però sentito parlare da un’amica di queste case parto (Geburtshäuser), una sorta di istituzioni dove lavoravano solamente ostetriche e nessun medico (quindi niente anestesia), e dove si poteva partorire per tornarsene poi a casa un paio d’ore dopo.La faccenda mi incuriosiva e decisi di informarmi.
Andai ad un Info-Abend, una serata di informazioni che viene in genere organizzata da tutti i Geburthsäuser a Berlino per sentire di cosa si trattasse. Premetto che mio marito é medico, nello specifico anestesista, e che fare l’epidurale durante un parto per lui é routine quasi giornaliera.
Uscii di lá con le idee molto chiare.Prima di continuare vorrei spiegare velocemente cosa sono questi Geburthäuser.
A Berlino é nato il primo Geburtshaus in Germania in assoluto, nel 1987. Ecco il link del Geburtshaus Charlottenburg, che tra l’altro é quello dove io ho avuto i miei tre figli.
Ne seguirono altri, oggi quasi ogni quartiere puó vantare di averne uno.
Sono strutture organizzate da ostetriche, con lo scopo di offrire alla donna incinta un’atmosfera familiare e professionale allo stesso tempo durante la gravidanza, e di permetterle un parto naturale e senza traumi per lei e il bambino.Dispongono tutti di piú stanze arredate in maniera calda e con diverse possibilità per partorire come anche di una grande vasca per il parto in acqua. In genere si trovano molto vicine o addirittura all’interno stesso di una struttura ospedaliera, cosi che se é necessario il ricovero ( per es. per un parto cesareo) o l’intervento di un pediatra, questo può avvenire in tempi brevi. Va da sé che parti podalici, gemellari, o di donne sopra i 35 anni o con gravidanze problematiche o patologie particolari non possono essere effettuati ai Geburtshäuser.
Tornando a me, uscii dalla serata informativa sapendo quello che volevo fare. La prima cosa di cui usufruì subito, grazie al sistema sanitario tedesco, furono le regolari visite mediche dalla ginecologa, che però alternai con le visite dell’ostetrica al Geburtshaus. Questo permetteva a me non solo di familiarizzare con il posto, ma di avere una visita da parte dell’ostetrica che andava ben oltre l’ecografia, la pressione, il prelievo e il peso. Le visite regolari dell’ostetrica erano di almeno mezz’ora se non di piú, durante le quali potevo parlare di tutti i piccoli grandi problemi con i quali viene a confrontarsi una donna incinta, soprattutto se é alla prima gravidanza, e in genere l’ostetrica aveva una soluzione a tutto, a partire dall’omeopatia, continuando con delle ricette speciali o con l’agopuntura e finendo con dei massaggi nei punti dolenti. Le ostetriche del Geburthaus mi fecero vivere le mie 3 gravidanze come la cosa più naturale del mondo, non indicandomi di quanti chili sarei potuta aumentare, non dicendomi di pulire la frutta e la verdura con l’amuchina e non vietandomi tantissimi cibi che so che vengono vietati in Italia ( troppi, decisamente). La mia unica esperienza di visita in Italia fu dovuta al fatto che ero a Roma per motivi familiari e un ginecologo mi visitò. Il primo commento che fece fu sul fatto che ero evidentemente ingrassata troppo ( 15 kg all’ottavo mese). Ci rimasi malissimo. Tornata a Berlino, continuai ovviamente a mangiare gelati e ad andare in bici come una forsennata fino al giorno prima del parto.Qua sia medico che ostetrica mi avevano assicurato che in genere le donne mingherline tendono ad ingrassare di più e che era tutto nella norma. Ovviamente mi fidai del loro parere.
Partorire al Geburtshaus é un’esperienza fortissima e magica, che consiglio a tutte le donne che hanno fiducia nelle ostetriche e soprattutto nella natura e nel proprio corpo.
Ovviamente ci sono dei momenti in cui si rimpiange di non aver scelto l’ospedale dove poter ottenere un’anestesia, ma col senno di poi posso dire che queste tre esperienze mi hanno lasciato dei ricordi indimenticabili e mi hanno resa sicuramente piú forte nella vita quotidiana.
Durante il parto l’ostetrica non abbandona la partoriente neanche per un minuto. Si potrebbe dire che é lei l’anestesia. È lei che con le sue parole, i suoi consigli, la sua vicinanza, porta la donna passo dopo passo a far nascere suo figlio.É lei che dà coraggio, forza e dolcezza in ogni momento del travaglio. È lei che con la sua grandissima esperienza non fa mai sentire la partoriente insicura o abbandonata a se stessa. Se il partner é presente, viene anche lui totalmente coinvolto. Nella fase finale del parto le ostetriche sono addirittura due, una per il bambino, una per la mamma. Ho partorito con tre ostetriche diverse e tutte e tre le volte loro sono state il mio punto di riferimento principale durante tutto il ( lungo ) travaglio. Il mio primo figlio sarebbe sicuramente diventato un parto cesareo in un ospedale italiano e forse anche in uno tedesco.
La pazienza, la tenacia, la fiducia e la consapevolezza che per ogni parto , soprattutto il primo, ci vuole il suo tempo, sono caratteristiche che raramente si possono trovare in ostetriche che lavorano in un ospedale, non per mancanza di voglia ma per semplice mancanza di tempo e personale.
Una volta che il bambino é finalmente nato, si lascia tempo alla mamma e al bambino di riprendersi.
Praticamente questo vuol dire che il cordone non viene tagliato subito, si aspetta che smetta di pulsare e che il bambino si sia abituato a respirare da solo. Se il neonato non presenta alcun problema evidente, viene lasciato con la mamma e lo si lascia bere il suo primo latte, prima di essere visitato. La mamma e il bambino, insieme al papá se é presente, vengono lasciati tranquilli per un po’ di tempo, prima di fare tutte le visite necessarie.Non mi scorderò mai quest’atmosfera di pace assoluta che ho avuto dopo tutti e tre i parti, questo grande rispetto che ho sentito sempre nei miei confronti e nei confronti dei miei figli appena nati.
Se tutto é andato bene e la neo mamma si é ripresa, dopo qualche ora si può tornare a casa. Io ricordo che in tutti e tre i casi dopo massimo 3 ore ero a casa mia a godermi il figlioletto appena nato. La cassa malati tedesca offre a chi partorisce ambulatorialmente una cosiddetta Haushaltshilfe, cioé una persona che viene a casa nei giorni successivi al parto per curare le faccende domestiche e aiutare col bambino. Questo aiuto, che non costa niente ma viene pagato dalla cassa malati, puó essere richiesto anche durante la gravidanza se si hanno problemi salutari e non si riescono a compiere le faccende domestiche o soprattutto, se si hanno altri figli piccoli di cui ci si deve prendere cura. La Haushaltshilfe va prescritta dal medico durante la gravidanza se se ne ha bisogno, e a me ha aiutato tantissimo.
Anche l’ostetrica stessa viene a casa nei giorni successivi al parto per spiegare ai neo genitori come comportarsi col nuovo venuto, esattamente per 10 giorni o piú se ci sono per es. problemi di allattamento e anche questo é un servizio pagato dalla mutua. Un’ora di visita dell’ostetrica a casa aiuta in certi casi veramente di piú di 10 ore di suocera in casa…
Il problema di “non avere latte” é un problema risolvibile con l’aiuto di un’ostetrica al fianco e di nuovo, fiducia nella natura e nel proprio corpo. Ma questo potrebbe diventare un articolo a sé, quindi non mi dilungo.
Per chi parla il tedesco ed é incinta o in fase di allattamento consiglio questi due libri: Die Hebammensprechstunde e “Das Stillbuch”.
Un’alternativa al Geburtshaus per chi vuole lo stesso farsi visitare da un’ostetrica prima del parto ma vuole partorire in ospedale sono le cosiddette Beleghebammen: queste sono ostetriche che seguono la donna durante la gravidanza e anche durante il parto accompagnandola in ospedale, evitandole quindi il trauma del cambio di personale che avviene naturalmente negli ospedali col cambio dei turni. Le Beleghebammen seguono anche dopo il parto, é fondamentale peró, visto che sono abbastanza rare, cercarsi la propria Beleghebamme con diverso anticipo!
Liste di Beleghebammen si trovano per es. sulla rivista gratis KidsGo che si trova in tutti i negozi di articoli per bambino.
So che questo articolo é molto personale e molto specifico, ma in questo modo voglio condividere con voi l’esperienza berlinese piú bella che ho avuto e incoraggiare le donne in dolce attesa a informarsi su questa meravigliosa alternativa al parto in ospedale.
Questo link mi sembra interessante per chi vive in Italia:
Autore: Ruth Stirati
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