Führungszeugnis

Führungszeugnis
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Tra  i documenti che possono venir richiesti al dipendente dal datore di lavoro c’è quello che in tedesco prende il nome di Führungszeugnis. Si tratta del certificato del casellario giudiziale, ossia un attestato che permette al datore di lavoro di venire a conoscenza di eventuali sentenze passate in materia penale, civile e amministrativa.

Nel mio caso il Führungszeugnis è servito per lavorare come educatrice ma può essere necessario anche per impieghi in pubbliche amministrazioni o per ogni tipo di lavoro che richiede la certezza che la persona che si sta assumendo non abbia precedenti di alcun tipo.

Ottenerlo è davvero molto semplice: la richiesta (Antrag auf Ausstellung eines Führungszeugnisses) va effettuata al Bürgeramt di appartenenza. Nel mio caso non c’è stato bisogno di appuntamento, non so se le regole siano cambiate al riguardo. Mi sono semplicemente recata alla reception mostrando il certificato di residenza (Anmeldung einer Wohnung) un documento di identità e la richiesta scritta del datore di lavoro.

Esistono tre tipi di Führungszeugnis:

  • quello base
  • quello esteso (in genere richiesto per chi lavora con minorenni)
  • e quello europeo (per i cittadini degli stati membri dell’Unione Europea e che include precedenti anche nella madrepatria)

Sarà il datore di lavoro a dirvi di quale certificato necessita.

Le prime due versioni costano 13 euro l’una mentre quella europea costa 17 euro, da pagare direttamente al momento della richiesta.

Il certificato viene rilasciato dal Bundesamt für Justiz di Bonn e viene spedito a casa in massimo due settimane

Esiste anche la possibilità di richiedere il certificato online ma solo per chi possiede una carta di identità tedesca elettronica.

Qui tutte le info in tedesco  https://service.berlin.de/dienstleistung/120926/

Autore: Valeria Lucci

About The Author

Valeria Lucci

Laureata in filosofia e neuroscienze, vive a Berlino dal 2010 al 2012 e si trasferisce oltreoceano per due anni, ritorna poi nella capitale tedesca, consapevole che una volta trovato il proprio posto nel mondo non si possa più fuggire. Nel 2013 consegue una seconda laurea in Pedagogia con una tesi sugli effetti del bilinguismo sullo sviluppo sociale, cognitivo e linguistico del bambino. In America scopre il metodo Montessori e se ne innamora. Perdutamente. Eterna insoddisfatta è alla continua ricerca di nuovi stimoli e sfide, crede fortemente che nella vita si possa avere più di una sola etichetta e ritiene che poter variare sia un estremo privilegio. Quando è felice ci fa caso, se non lo è si adopera affinché ci sia anche solo una possibilità di poterlo diventare. Viene spesso avvistata insieme ad una cagnolina bianca, tenera, esuberante e (mal)educata.  Ha sempre tempo per: le sue serie tv preferite e scrivere. Ama i colori, le domeniche in pigiama, l'odore dei libri e chiaramente la sua città - Berlino - che non la delude mai

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