Friedrichstadt-Palast Berlin

Friedrichstadt-Palast Berlin
Photo Credit To Achim Fischer

Nato come area per spettacoli circensi, nella zona pressoché limitrofa all’attuale sede (probabilmente da qui il nome della vicina via Am Zirkus), inizialmente fu concepita un’enorme sala all’interno di un mercato coperto già a partire dalla fine dell’ottocento, sala utilizzata per spettacoli di tipo circense appunto.

Nei primi anni del secolo scorso, vista l’importanza a livello culturale che stava trasformando Berlino in una vera città mitteleuropea, fu deciso di ricostruire un nuovo teatro proprio sul vecchio sedime della precedente sede. Il progetto fu affidato all’arch. Hans Poelzig (autore tra l’altro anche del teatro Großes Schauspielhaus e autorevole insegnante per molti anni presso la scuola Tecnica di Berlino nel corso dei primi due decenni del secolo scorso).

Durante il periodo nazista, fu rinominato Teatro del Popolo ed adibito a piccoli spettacoli e commedie. Durante il periodo della seconda Guerra Mondiale fu danneggiato dagli innumerevoli bombardamenti alla quale fu sottoposta l’intera città di Berlino.

Nel 1980, a causa di numerosi problemi di agibilità, fu definitivamente chiuso e successivamente demolito, anche a causa di gravi problemi strutturali che non rendevano più possibile l’utilizzo.

E’ poi nel 1984 che il nuovo Friedrichstadt-Palast riapre alla cittadinanza, presentandosi come un imponente e maestoso blocco di cemento armato di ben 200.000 mc., realizzato su di un sedime di 80 x 110 ml. e con quasi 2.000 posti a sedere suddivisi su di una ampia sala semicircolare. Il palcoscenico, con i suoi 2.900 mq. (tra i più grandi del mondo) è sede durante tutto l’anno di importanti e vivaci attività di spettacolo tra le più importanti d’Europa.

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Photo: Friedrichstadt-Palast Berlin

Le facciate, tutte in pannelli di cemento armato prefabbricato che conferiscono all’edificio un aspetto abbastanza sinistro e tenebroso, sono caratterizzate da motivi ornamentali che richiamano a stilemi floreali tipici del periodo socialista. Le facciate laterali e il prospetto posteriore sulla Kalkscheunenstrasse, sono assai più semplici e meno “decorate” e non presentano particolari elementi architettonici di rilevante importanza, conferendo all’edificio il “normale” aspetto di semplice ed anonimo edificio della ex DDR.

Personalmente lo trovo brutto, grigio, goffo e cupo. Ma come tutti gli edifici ex DDR hanno un proprio fascino, che fa respirare aria di storia e di futuro nello stesso momento.

Autore: Vincenzo Guzzo

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Vincenzo Guzzo

Arch. Vincenzo Guzzo Architetto libero professionista, svolge la sua attività sia in Italia ( prov. di Milano) che a Berlino. Si occupa di progettazione architettonica e direzione lavori, dal residenziale al direzionale, sia nel campo privato che pubblico.

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