FEUER, FEUER, ALLES BRENNT…WÄHREND DER WALPURGISNACHT SIND DIE HEXEN WIEDER GEKOMMEN…

FEUER, FEUER, ALLES BRENNT…WÄHREND DER WALPURGISNACHT SIND DIE HEXEN WIEDER GEKOMMEN…

Letteralmente “Fuoco, fuoco, tutto brucia…durante la notte di Valpurga le streghe sono di nuovo tornate fra noi…“.

Walpurgisnacht si festeggia il 30 aprile tanto in Germania, quanto in altri Paesi del Nord Europa e si segnalano eventi anche da noi, in Lombardia, seppur in Italia rimane un tabù.
Le leggende germaniche narrano che durante questa notte le streghe escono dai loro rifugi per danzare e per fare un falò di tutte le negatività dell’inverno passato sul monte Blocksberg, appartenente alla catena dello Harz, catena montuosa della Germania settentrionale, anzi quella più a nord.

Le streghe fanno festa e si ricongiungono al diavolo, come narrato nel “Faust” di Goethe o in “Zauberberg” di Mann: si tratta di una festa selvaggia, durante la quale le tante passioni tenute a freno durante l’anno possono essere liberate e mostrate senza paura.
Questa ricorrenza ha una valenza simbolica non solo temporale, in quanto segna il passaggio dall’inverno alla primavera, ma anche interiore e psicologica, in quanto mostra come ciò che é male possa trovarsi in ognuno di noi.
A tale proposito si segnala che il nome “Harz” viene da una parola dell’alto tedesco medio che significa “foresta“, che può quasi richiamarci alla mente la dantesca “selva oscura” con un percorso da compiere per ognuno, come il misurarsi con se stessi, con il proprio inconscio e  con le pulsioni, anche non positive. E’ dunque un tempo di passaggio, durante cui i confini tra vivi e morti si assottigliano e l’accensione di fuochi richiama protezione, perché é propiziatoria.
Ecco allora che ritorna l’elemento primordiale del fuoco, che ritroviamo non solo in queste leggende e feste, ma anche in molte canzoni di oggi.
E’ infatti intitolata così una famosa canzone della streghetta più amata in Germania, Bibi Blocksberg (guarda caso, proprio questo é il cognome!) della fortunata serie “Bibi & Tina“: “Feuer, feuer !”.
Qui la propspettiva é corale, come é del resto il mondo di Bibi & Tina, eppure, per così dire, intimistica:
Feuer! Feuer!
Feuer! Feuer!

wenn es brennt
dann weißt du, wer wirklich deine Freunde sind,
wer zu dir hält, und für dich übers Feuer springt,
wir halten fest zusamm’, denn keiner schafft das hier allein.

Fuoco! Fuoco!
Fuoco! Fuoco!

Se si brucia,
poi capisci chi sono veramente i tuoi amici,
chi sta dalla tua parte, e chi salta per te nel fuoco,

manteniamoci, insieme, perché nessuno ce la fa qui da solo“.

Il tema del fuoco è così radicato nella cultura tedesca, che lo ritroviamo protagonista non solo della suddetta canzone per teenagers, ma anche nel gruppo metal dei Rammstein con la canzone “Feuer frei“o nella musica romantico-melodica di Radio Teddy nella canzone “Alles brennt” di Johannes Ording. Questo ultimo genere è di minor interesse, a mio gusto personale, sicché preferisco soffermarmi su di una mia recente passione crucca, quei magnifi sei uomini, i cui testi, quanto i loro modi, sono spesso molto controversi, ma -insisto- fortemente proprii di questa cultura anche nei riferimenti letterari.

Getadelt wird wer Schmerzen kennt
Vom Feuer das die Haut verbrennt
Ich werfe ein Licht
In mein Gesicht
Mein heißer Schrei
Feuer frei
Bang bang
Bang bang
Geadelt ist wer Schmerzen kennt
Vom Feuer das in Lust verbrennt
Ein Funkenstoß
In ihren Schoß
Ein heißer Schrei
Feuer frei

Gefährlich ist wer Schmerzen kennt
Vom Feuer das den Geist verbrennt
Bang bang
Gefährlich das gebrannte Kind
Mit Feuer das vom Leben trennt
Ein heißer Schrei
Bäng bäng
Feuer frei!”

“Viene biasimato chi conosce i dolori
del fuoco che brucia la pelle
Getto una luce
sulla mia faccia
Un urlo caldo
Aprite il fuoco!
Bang bang

È nobilitato chi conosce i dolori
del fuoco che brucia nella voglia
Un colpo scintillante
nel suo grembo
Un urlo caldo
Aprite il fuoco!
Bang bang

È pericoloso chi conosce i dolori
del fuoco che brucia lo spirito
Bang bang…”.

Ed allora questo percorso interiore, seppur difficile e sofferto, condurrà forse al rinnovamento interiore o per dirla alla Carl Gustav Jung: “La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io.“.

Autore: Violetta

DISSONANZE vuole essere una piccola rubrica ove parlare di alcune “divergenze” percepite da un occhio italiano a Berlino, contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui. Leggi gli altri articoli

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Violetta

Sono italiana e faccio su e giù tra Berlino e Roma dall'estate del 2014. Amo il mare, stare all'aria aperta, leggere ed imparare cose nuove, nonché viaggiare in compagnia. In BerlinitalyPost parlo di alcune "divergenze" percepite da un occhio italiano a Berlino; contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui a Berlino.

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