“Travel broadens your mind – Viaggiare apre la mente“
La nascita dell’Unione Europea e la globalizzazione portano sempre più all’abbattimento delle frontiere e la libertà di movimento è sempre maggiore. Per questo infinite possibilità si aprono letteralmente davanti ai nostri occhi e conoscere nuovi posti, imparare nuove lingue, apprezzare nuove culture diventa sempre più a portata di mano. Oltre ai classici progetti come l’Erasmus o il Leonardo, legati al mondo universitario, anche chi non va all’università o chi voglia concedersi un anno sabbatico post-diploma, può prendere in considerazione il programma Work and Travel, grazie al quale si può viaggiare e lavorare allo stesso tempo, risolvendo il problema pecuniario alla base.
Work and Travel si sviluppa a partire dalla convenzione Working Holiday Visa con la quale ogni anno vengono rilasciati visti per gli USA, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda che permettono di soggiornare e lavorare nel paese scelto, proprio come gli abitanti del luogo. Ci si può spostare per il paese senza problemi e trovare altri lavori. Con il Work and Travel si ha anche la possibilità di rimanere sempre impiegati nello stesso posto e approfittare dei momenti liberi per viaggiare: tutto dipenderà da voi e dal vostro spirito avventuriero.
Quanto dura il programma e chi può partecipare?
In genere si può intraprendere questa avventura per un minimo di 6 mesi, fino ad un massimo di 12 mesi. In casi particolari vi può essere un prolungamento per altri 12 mesi, come nel caso dell’Australia, o di altri 3 mesi come accade in Nuova Zelanda. In un’unica destinazione si ha la possibilità di svolgere questo programma solo una volta nella vita, ma non è esclusa la possibilità di ripetere l’iniziativa in un altro paese, cioè un anno si può stare in Australia e quello successivo in Nuova Zelanda, quasi all’insegna di un viaggio senza frontiere. Per partecipare bisogna avere compiuto almeno 18 anni di età e non aver superato i 30 anni. L’età viene considerata al momento della richiesta del visto, quindi anche se durante il soggiorno si compiranno 31 anni, ma il visto è stato richiesto quando se ne avevano ancora 30, il viaggio può ancora avvenire senza impedimenti. Un’unica eccezione è rappresentata dal Canada che consente di aderire a questa iniziativa fino al 35esimo anno di età.
Dove è possibile andare?
Mete preferite sono quelle Oltre Oceano, come l’Australia, la Nuova Zelanda, ma anche il Canada e gli USA. Non è però impossibile fare un’esperienza simile anche in Cile o in paesi dell’Unione Europea come la Gran Bretagna e la Norvegia.
Che tipi di lavoro si possono svolgere?
Ciò che è importante per vivere appieno un’esperienza simile è lo spirito di adattamento. Bisogna quindi essere pronti ad accontentarsi e non pretendere di svolgere qualcosa di diverso dai classici lavoretti. Anche le proprie competenze linguistiche possono giocare un ruolo chiave: con una buona conoscenza dell’inglese sarebbe possibile lavorare alla reception piuttosto che pulire le camere o, servire ai tavoli piuttosto che fare il lavapiatti. Tutti questi tipi di lavoro sono comunque possibili e soprattutto retribuiti, così come molti altri nel campo della gastronomia e del turismo in generale. Particolare è anche il programma WWOOF che permette di lavorare nelle fattorie.
Come mi comporto con la lingua?
Indispensabile è sicuramente l’inglese. Anche se si può partire senza conoscenza della lingua, è sempre meglio avere almeno raggiunto una competenza a livello B1 o B2. Più si conosce la lingua del posto, più facile sarà integrarsi e sbrigare tutte le faccende necessarie con meno sforzi e maggiore autonomia.
A volte oltre al lavoro è possibile anche partecipare a dei corsi di lingua, rendendo questa esperienza ancora più completa e utile.
Quali sono i requisiti necessari per fare domanda?
Oltre all’età, bisogna mettere in conto che ci sono dei costi da sostenere. Va richiesto un visto, bisogna occuparsi dell’assicurazione sanitaria, pagare il volo e l’alloggio una volta là. Se poi ci si rivolge ad un’agenzia, il loro aiuto va giustamente ricompensato. Inoltre, al momento della richiesta del visto, bisogna garantire di avere già a disposizione una certa somma per mantenersi i primi tempi. Per saperne di più sui costi per l’emissione del visto, sull’ammontare della cifra da dover garantire e sui costi generali del prezzo della vita nel paese scelto, bisogna consultare i siti delle istituzioni ufficiali del paese di destinazione.
Dalle informazioni qui date emerge come un’esperienza simile possa giovare a chiunque e sia ricca di benefici. Sia che vogliate confrontarvi con qualcosa di diverso, sia che vogliate perfezionare la lingua, conoscere nuova gente e nuovi luoghi, l’importante è prendere la valigia e andare incontro a nuove stimolanti prospettive. Perché come disse Voltaire “È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria”.
Per questo programma si consiglia di prepararsi per tempo e di informarsi bene. Di seguito trovate una selezione di alcuni link che vi permetteranno di saperne di più:
Working Holiday Visa in Australia http://www.border.gov.au/Trav/Work
Working Holiday Visa in New Zealand http://www.immigration.govt.nz/migrant/stream/work/workingholiday/
Travel and Work in Canada http://www.cic.gc.ca/english/work/iec/index.asp?country=hk
Agenzia che offre pacchetti per il Work and Travel https://www.travelworks.de/work-and-travel.html
Avete partecipato ad un’esperienza simile? Lasciate un commento e raccontatecela!
Autore: Valentina Lo Iacono