A quasi due anni dai risultati del Referendum sulla Brexit che hanno segnato l’inizio delle trattative per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea nel 2019, sempre più spesso ci si è posti la domanda “meglio dentro o fuori l’Unione”?
Tanti i dibattiti, tante le domande. Uno dei grandi insegnamenti tratti dai risultati elettorali del 2016 è che la stragrande maggioranza dei cittadini europei non sa quali sono gli incarichi dell’Unione e dei suoi organi, quali sono oltre agli svantaggi, i vantaggi del vivere all’interno della Comunità Europea, quali i privilegi e i diritti che un cittadino europeo automaticamente acquisisce.
Ma perché il cittadino europeo è così disinformato? I media il più delle volte ostacolano questo processo di informazione, diffondendo notizie incomplete, a volte completamente false. Ma perché l’UE non fa nulla per contrastarle? Ci si potrebbe chiedere. Ebbene, dopo la Brexit uno degli obiettivi fondamentali europei è diventato quello di aumentare, sostenere e alimentare la coesione europea, in modo da far sviluppare una coscienza ed identità europea. I cittadini d’altro canto, cosa possono fare per saperne di più, per informarsi su cosa avviene a livello europeo e mondiale?
Tante sono le possibilità, una di queste è senz’altro l’iniziativa promossa da Eunews attraverso la rubrica di informazione intitolata C’è POSTA PER L’UE. Lo scopo è quello di coinvolgere i cittadini nei processi di informazione, affinché chiedano in prima persona quali sono i temi più scottanti o semplicemente meno chiari e che quindi richiedono una spiegazione. Si tratta di un progetto supportato dalla Commissione Europea e che vede la partecipazione di tanti esperti pronti a dare il loro contributo. Più risposte, più informazione, più coscienza, più unione, più Europa.
Autrice: Alessandra Rago