Sappiamo tutti che Berlino è bella e affascinante e ad ogni stagione si presenta con una faccia nuova, dalle lunghissime giornate estive a quelle colorate autunnali. E anche se le stagioni qui sono un “po’ sfalsate”, con la primavera che sembra autunno e l’autunno che sembra già inverno, soffriamo un po’ il cambiamento stagionale o sentiamo la mancanza di quel cambiamento che non arriva.
Chi è abituato a vivere in un posto dove la maggior parte dell’anno c’è il sole soffre di più il cambiamento stagionale e capita di sentirsi stanchi, di fare fatica ad alzarsi al mattino e ci si sente anche un po’ depressi. E se andiamo dal medico, la prima cosa che ci viene chiesta è da dove veniamo e di controllare i livelli di Vitamina D (tra l’altro analisi non coperta dall’assicurazione sanitaria).
Ma cos’è la vitamina D? E a cosa serve? Per vitamina D si intende un gruppo di pre-ormoni liposolubili a cui appartengono la Vitamina D1, D2, D3, D4 e D5 e le forme principali in cui si trova sono la D2 e la D3, di provenienza vegetale e animale, rispettivamente. Serve per l’assorbimento di calcio, per la crescita e il rimodellamento delle ossa e la sua carenza può portare allo sviluppo di rachitismo in bambini e osteomalacia (i.e. fragilità delle ossa) negli adulti.
La vitamina D3 viene prodotta naturalmente dalla pelle, attraverso l’esposizione diretta della cute alla luce solare rapprensentando in questo modo la fonte di produzione maggiore.
Quando il sole penetra attraverso la pelle, il pre-ormone (7-deidrocolesterolo) prodotto dal nostro corpo viene trasformato in una pre-vitamina D3, successivamente trasformata in vitamina D3 e trasportata dalla pelle nel sangue e diventando un ormone biologicamente attivo. Solo una parte minima del pre-ormone disponibile nell’organismo viene poi convertito in vitamina D3, in quanto un’eccessiva esposizione alla luce solare, lo trasforma in una serie di sostanze biologicamente inerti. Bastano circa 15-20 minuti di sole al giorno per produrne la quantità necessaria. A seconda del grado di pigmentazione della pelle, la produzione di vitamina varia e cioè chi ha una pigmentazione più scura ha bisogno di un’esposizione maggiore rispetto a chi ha una pigmentazione più chiara. Nei giorni nuvolosi o in ambienti chiusi, la produzione si reduce. Di solito la quantità di vitamina prodotta in modo naturale nei mesi estivi è sufficiente per il periodo invernale in quanto viene accumulata e conservata dall’organismo. Inoltre, non bisogna confondere la melanina con la vitamina D in quanto la prima, indipendentemente dal colore della carnagione, riduce la produzione della seconda: più stiamo al sole, più produciamo melanina e meno vitamina D viene prodotta.
Nei casi in cui la riduzione all’esposizione solare è maggiore, tipico dei paesi nordici e quindi di Berlino, viene consigliato di prendere supplementi di vitamina D3, comprando le pillole da Rossman, Dm o altri supermercati da 800 a 2500 iu o più (international unit, unità di misura della quantità di una sostanza basata sull’attività biologica). Inoltre, diversi prodotti alimentari (quali latte e derivati, cereali, etc) sono supplementati con l’aggiunta di vitamina D. I dosaggi raccomandati sono di solito bassi, ma in alcuni casi per chi proviene da zone molto soleggiate, la quantità suggerita può essere abbastanza elevata (60000 iu) e questo tipo di compresse vengono solo vendute in farmacia e sotto prescrizione medica.
I livelli bassi di vitamina D sembrano associati a fenomeni depressivi e soprattutto nei periodi invernali o in quelli generalmente con una esposizione minore alla luce solare, si parla della cosiddetta depressione stagionale o depressione di inverno.
Poichè l’esposizione alla luce aumenta l’attivazione della vitamina D, altro suggerimento che viene dato è di comprare le cosidette “Tageslichtlampe”, in modo da beneficiare della luce solare anche se si è chiusi in una stanza e/o nei paesi dove le giornate sono più corte. Queste lampade hanno la caratteristica di imitare la luce solare e quindi di attivare la produzione naturale di vitamina D. L’intensità della luce diminuisce con la distanza dalla lampada e da qui si ha un diverso effetto sulla produzione della vitamina.
Anche se il medico ci suggerisce di prendere supplementi di questa vitamina, bisogna fare attenzione a non abusarne, in quanto il rischio è quello di avere effetti collaterali con gli stessi sintomi e le stesse conseguenze di quando si ha carenza.
Nel frattempo, per chi può, è meglio scappare qualche giorno verso sud, dove c’è il sole, e fare un carico di vitamina D naturale.
Autore: Maria Antonietta Carillo