Se iniziassimo a contare tutti i ristoranti, bistrot e oasi del cibo che ci sono a Berlino, perderemmo certamente di continuo il conto, farne una stima precisa è quasi impossibile.
Una delle domande più frequenti che ci si può porre è sicuramente: ma come fanno a lavorare così tanto tutti? Com’è possibile che la città sia così tappezzata di bar, ristoranti e luoghi dove mangiare? Ma la gente non mangia mai a casa propria? Ecco la risposta è no. Bisogna anche dire che Berlino è pur sempre una capitale europea che conta più di tre milioni di abitanti, ma l’assalto al cibo è di gran lunga superiore. Molto probabilmente noi italiani, insieme al resto delle popolazioni mediterranee qui presenti, siamo tra i pochi a mangiare spesso a casa, dove l’arte del cucinare e preparare il pranzo o la cena, per se stessi, per amici e familiari, è un rito assai importante.
Per non parlare del periodo primavera/estate in cui le temperature sono miti ed il sole attira tutta la gente all’aria aperta, i posti a sedere per mangiare si moltiplicano a dismisura, parchi e piazzette diventano luoghi di ritrovo per tutti, per bere, fare due chiacchiere e perché no, mangiare!
In realtà Berlino è molto grande, potrebbe non sembrarlo in quanto è molto semplice raggiungere qualsiasi punto della città, ma spostarsi da una parte all’altra comporta una perdita di tempo non indifferente, soprattutto se si ha molto da fare o se bisogna inoltre dirigersi a lavoro. Le distanze sono lunghe ed il dover uscire in giro per la città a sbrigare commissioni comporta attese, file, ma soprattutto l’impiego di mezza giornata se non tutta, è per questo che spesso è molto più semplice fermarsi e mangiare un boccone fuori casa, per poi magari rientrarvi per cena. Inoltre, la maggior parte dei lavoratori, usufruiscono della pausa pranzo, nella quale, con i minuti contati, ci si affretta nei ristoranti della zona a pranzare con i colleghi.
La cosa più sorprendente in tutto ciò è l’enorme varietà di cibo qui reperibile, è possibile trovare qualsiasi tipo di cucina, il commercio alimentare è su scala internazionale, così come gli abitanti di Berlino provengono da ogni parte del mondo, è per questo che non ci si annoia mai di provare sempre nuovi posti e nuovi piatti. C’è da dire che i berlinesi, in generale, mangiano spesso e a qualsiasi ora del giorno e della notte, infatti ci sono posti che lavorano di continuo. Penso che ciò sia dovuto alla città stessa che risucchia molta energia, anche perché Berlino non dorme, ma è anche la vista continua di cibo per le strade a non far altro che aumentar l’appetito. Spesso di tutto ciò i turisti ne restano esterrefatti.
Curiosità.
Un vecchio proverbio tedesco dice:
“ Frühstücken wie ein König, mittagessen wie ein Lord, abendessen wie ein Bettler.”
-Fare colazione come un re, pranzare come un signore, cenare come un mendicante.-
Le vecchie consuetudini dei tedeschi prevedevano appunto una ricca colazione salata, composta da formaggi, salumi e diverse varietà di pane, accompagnati da sottaceti e a volte uova, con bevande a base di thé o caffè . Il pasto principale della giornata rimaneva quello del mezzogiorno, composto da una zuppa, da carne con verdure di accompagnamento, ed infine una crema come dessert. La cena riproponeva salumi e formaggi. In generale poca frutta e verdura, per lo più consumata cotta e secca invece che cruda. Alcune delle vecchie pratiche alimentari si conservano ancora oggi, soprattutto per quanto riguarda la colazione ed i piatti caratteristici, sono invece cambiati gli orari e le abitudini con l’avvento dell’età moderna, in cui i tempi di lavoro impongono appunto un pranzo veloce e pratico (spesso Wurst, Kebab e panini vari), per poi riunirsi con amici e familiari per cenare insieme (intorno alle ore 18/19) davanti ad un piatto più ricco.
Se c’è una cosa che i tedeschi non si fanno mancare è il dolce spuntino, chiamato così ma che in realtà è frequente in tutte le ore. È possibile trovare in ogni angolo della città bar pieni di vetrine adornate di dolci e torte da mille calorie solo a guardarle, inutile dire: tutto buonissimo, bisogna solo andarci cauti per evitare troppi picchi glicemici.
Che dire, buon appetito!
Autore: Enza Granato