Berlino cambia pelle come un gigantesco serpente, che ogni mezzo secolo si rinnova per ragioni economiche, politiche o belliche.
Si potrebbe partire dalla trasformazione da una cittadina senza importanza e fondata in mezzo alle paludi deI secoli XV-XVI alla città barocca del Grande Principe Elettore e di suo figlio Federico I re in Prussia. Per passare poi alla città della rivoluzione industriale del XIX sec. con una crescita vorticosa, che portò al raddoppio della popolazione ogni 10 anni. Sono anche i tempi del Kaiser amante di uno stile architettonico roboante e neobarocco, che fa sembrare sobrio lo stile umbertino italiano. Poi gli anni venti con trasformazioni a livello urbanistico e il potenziamento industriale, ma anche col rinnovamento delle facciate del tessuto cittadino, con l’inizio dell’eliminazione degli stucchi e delle decorazione guglielmine. Seguì la breve epoca nazista con sventramenti urbanistici per far posto ai deliri architettonici di Hitler. Poi la Guerra mondiale, che rade al suolo il centro storico e che rende inabitabili il 31% degli immobili del resto della città.
Negli anni 50-60 si ha l’epoca della ricostruzione e il sogno di una città a misura d’auto, la vetrina di due sistemi opposti ed inconciliabili. Poi gli anni della riunificazione, segnati da importanti lavori infrastrutturali e dal progressivo addensamento del tessuto urbano con la chiusura delle lacune lasciate dalla guerra.
E ora che succede? Spesso lo sento chiedere da chi vuole visitare la città. Si costruisce ancora nella città dei mille cantieri?
Si può rispondere di sì, l’attività di trasformazione continua, intensa e concentrate in diversi settori. Qui analizzeremo cosa sta succedendo nel campo della cultura.
Musei: L’Isola sei Musei
Dopo il restauro dell’Altes Museum e della Alte Pinakothek e del Bode Museum sull’Isola dei Musei e la costruzione della Gemelde Galerie al Kultur Forum per mano degli architetti Himmler e Sattler negli anni`90, si è dato il via al progetto affidato dopo un concorso internazionale all’architetto Chipperfield per la riorganizzazione dei servizi per i diversi Musei sull’Isola, che da loro prende il nome.
La prima opera è stato il restauro magistrale del Neues Museum dello stesso Chipperfield, in cui ha ritrovato posto la Collezione egizia e il Museo archeologico. Il museo è stato aperto nel 2009 dopo ca. sette anni di lavori ed è diventato un magnete per il turismo culturale berlinese. È un raro esempio di un eccellente restauro critico combinato con la ricostruzione dei molti ambienti distrutti dalla guerra.
Ora si è avviata la costruzione della spina centrale di distribuzione del complesso, che collegherà tutti i musei con una passeggiata coperta, in cui si concentreranno i servizi. L’ingresso chiamato Galleria Simon in memoria di uno dei più grandi mecenati dei musei berlinesi, che donò tra l’altro il busto di Nefertiti alla città, è previsto nel nuovo edificio sempre dell’architetto Chipperfield di cui oggi si può vedere la struttura ormai completata al rustico. Qui si concentreranno le casse d’ingresso, i guardaroba, due sale per conferenze e altri servizi. L’edificio è stato iniziato nel 2013 e dovrebbe venir consegnato nel 2018. I costi ammontano attualmente a ca. 134 milioni decisamente oltre i 71 milioni della prima stima!
Contemporaneamente si è iniziato il restauro completo del Pergamon Museum, il cui stato di conservazione era ormai non più tollerabile.
La visita al museo è perciò estremamente ridotta, dato che molti dei grandi elementi architettonici, come l’Altare di Pergamon e le Mura di Babilonia devono venir di volta in volta “impacchettati” a seconda dell’avanzamento dei lavori. Si prevede la riapertura completa del museo più noto di Berlino non prima del 2023, quattro anni in ritardo rispetto alle previsioni originarie, ritardo causato soprattutto dal rinvenimento di manufatti di cantiere risalenti al tempo della costruzione dell’edificio, di cui si ignorava l’esistenza. Il costo di questo restauro si aggira attualmente attorno ai 470 milioni di Euro circa il doppio della prima stima dei lavori.
Per poter esporre una scelta delle collezioni, ora non più visibili a causa del cantiere, è previsto un edificio provvisorio ubicato vicino all’Isola dei musei, che verrà costruito da un investitore privato.
Intanto sta andando avanti la costruzione dell’Humboldt Forum, l’edificio progettato dall’architetto italiano Stella, che riprende le forme del Castello degli Hohenzollern, bombardato gravemente durante la Guerra e raso al suolo nel 1950 dal governo comunista della DDR. Qui troveranno posto tra l’altro il museo etnografico, fino a poche settimane fa situato a Dahlem, e una sorta di presentazione dei musei storici civici della città di Berlino. La costruzione del complesso costerà ca. 700 milioni di euro e dovrebbe venir consegnato nel 2019.
Märkisches Museum
Sul lato opposto della Spree è prevista la ristrutturazione e l’ampliamento delle raccolte civiche di storia della città di Berlino, che riguardano lo sviluppo storico della città e che sono raccolte nel Märkisches Museum. L’edificio verrà completamente ristrutturato per permettere un tipo di illustrazione della storia della città al passo coi tempi.
Centro archeologico per i visitatori
Questo centro, che sta sorgendo a lato della Laeipziger Straße su progetto dell’architetto F. Nagler. ospiterà il laboratorio di restauro e i magazzini del museo archeologico,che si potranno visitare, come una passeggiata archeologica nella Berlino medioevale.
Il Kulturforum
Al centro di questo luogo, profondamente influenzato dalla presenza degli edifici di Scharoun e dalla Neue Galerie di Mies van der Rohe, è stata decisa, dopo un lungo dibatto, la costruzione del Museo del XX Secolo. quest edificio accoglierà tra l’altro due formidabili raccolte di arte contemporanea di Marx und Pietzsch e Marzona, donate alla città. La decisione dell’affidamento dell’incarico allo Studio Herzog & de Meuron dopo un concorso in due stadi ha suscitato scalpore data la tipologia architettonica dell’edifico, caratterizzato da una copertura a due spioventi e dall’utilizzo dei materiali quale il mattone e le sue modulazioni in setti a graticcio, che si sarebbero aspettati più in un edificio di carattere rurale che nel cuore di una metropoli. La consegna di questo edificio è per ora prevista per il 2021 e per la costruzione sono stati stanziati ca. 200 milioni di euro.
Bauhaus Archiv
Questo museo che conserva una delle raccolte di documenti ed oggetti riguardanti il Bauhaus più importanti del mondo, ha deciso un ampliamento, che è stato affidato dopo un concorso internazionale allo Studio Staab di Berlino. L’ampliamento che si sviluppa in larga parte nel sottosuolo, si rapporta con grande sensibilità con l’edificio esistente progettato da W.Gropius e dovrebbe venir consegnato nel 2021-22.Il costo totale, compreso il restauro dell’edificio di Gropius è stato stimato in ca. 56 milioni di euro.
Da questa breve carrellata si può evincere quali capitali la Germania sta investendo nella cultura a Berlino e va sottolineato non solo in edifici museali. D’altro canto risulta evidente che l’esplosione dei costi rispetto alle prime stime originarie non è solo un fatto italiano!
Tra il 2019 fino al 2033 si assisterà perciò ad una piccola rivoluzione nel panorama dei Musei berlinesi con un generale ampliamento delle superfici e una riorganizzazione delle collezioni, che giustificherà una visita anche per gli appassionati che credono di aver ormai visto tutto in questa straordinaria città.
QUI puoi leggere la seconda parte
Autore: Marco Vivori