Non è vero che i contagi in Germania sono aumentati

Non è vero che i contagi in Germania sono aumentati

Sono girati ieri sui quotidiani italiani, cartacei e online, articoli piuttosto allarmisti sulla situazione in Germania e su una presunta “ripresa di vigore” dei contagi da Covid-19.

Come a volte capita, si è trattato di una notizia data in maniera superficiale e con poche verifiche, partendo da una situazione già “nata male” il 28 Aprile durante la conferenza stampa quotidiana del Robert Koch Institut.

Cos’è successo? Wieler, il presidente del RKI, ha dichiarato come il cosiddetto “Reproduktionszahl” (in Italiano: R con zero, o semplicemente R0) “salito a 1”. Significa di base che ogni persona infetta da Covid-19 ne infetta un’altra, ma tornerò su questo concetto. Diciamo ora per semplicità che se questo numero è inferiore a 1, un virus è destinato a estinguersi, se è pari o superiore a 1, no.

Vedendo velocemente i dati, si potevano però verificare alcune cose:

  1. Il dato di 1,00 si riferiva al 27.04, ed era peraltro – come detto da Wieler stesso – un arrotondamento in eccesso di 0,96
  2. Il dato relativo al 28.04 pubblicato poche ore dopo era nuovamente di 0,90
  3. Essendo un dato calcolato secondo procedimenti statistici e che comporta una serie di assunzioni, questo viene fornito dal Koch Institut nel suo bollettino quotidiano, qui consultabile, nominando un intervallo di tolleranza (in pratica un range di dubbio statistico, semplificando molto) che in quel caso andava da 0,8 a 1,1
  4. Il numero, importante per monitorare l’andamento del contagio, era sceso fino a un minimo di 0,7 il 16 di Aprile per poi risalire a 0,9 il 20.
  5. Cosa più importante di tutte, nel frattempo i nuovi contagi hanno continuato a scendere, come è semplice verificare su qualsiasi sito serio e documentato, ad esempio qui.

Vengono usati i numeri della John Hopkins University, che per questioni su cui non mi dilungo sono un po’ diversi rispetto a quelli del Robert-Koch-Institut ma riproducono assolutamente la stessa tendenza, e sono considerati solidi e affidabili da tutti coloro che seguono il virus.

La notizia invece è emersa in Italia più o meno come segue (la ricostruzione è mia, ma potete verificare su diversi siti): Con le riaperture volute dalla Merkel, si impennano nuovamente i contagi in Germania o, in maniera un po’più fattuale, Dopo le riaperture sale lo R0 in Germania.

Come vedete, entrambe le cose sono tendenzialmente false. Diciamo che il primo titolo sarebbe gravemente falso (i contagi non sono saliti, ma soprattutto come sapete le riaperture sono tutto sommato limitate e molto graduali), il secondo direi superficiale. Infatti se un dato rimane a 0,90 per una settimana, risale momentaneamente a 0,96 e poi riscende subito a 0,90, peraltro tenuto conto del dubbio statistico, si dovrebbe aspettare a trarre conclusioni affrettate.

Ma andiamo ai fatti, perché mi pare giusto essere onesti intellettualmente.

Il dato è di quelli importanti da monitorare? Certamente, perché dice quanto “si riproduce” il virus. Angela Merkel stessa lo ha spiegato bene in una sua nota conferenza stampa. Mi pare intuitivo e ripeto con altre parole quanto specificato sopra: se ogni contagiato contagia almeno un’altra persona, il virus è in grado di riprodursi e vivere, se questo numero va sotto 1, il virus è destinato a estinguersi più o meno lentamente.

E come si riduce questo numero? In assenza di vaccini e senza alcuna dimostrazione solida di meccanismi di immunità sui già contagiati l’unico modo di ridurre il fattore di contagio è il distanziamento sociale. Per questo tutti – e per una volta sono tutti d’accordo – ritengono importante monitorare questo numero proprio quando si procede ad allentare un po’ le restrizioni in essere.

Ma il numero è comunque cresciuto da 0,7 a 0,9. Bisogna preoccuparsi? Le parole di Wieler, un medico, un esperto, sono state chiare. Lo cito quasi testualmente “Non bisogna sopravvalutare questo dato, è uno degli indicatori di cui tenere conto, ma ancora più importante è il numero dei contagi”. E i contagi non crescono. Sul perché i contagi non crescano se l’R0 lo fa si potrebbe fare tutta una riflessione a parte. Il punto fondamentale è che è piuttosto logico che questo dato sia destinato a salire quando si allentano le misure di restrizione, ma che certamente non è un numero su cui prendere decisioni quotidiane (avrebbero dovuto chiudere il 27 per riaprire il 28? Ragiono per assurdo per farmi capire).

Ricordiamo che nei picchi dell’epidemia questo indicatore era su un livello superiore a 3 (ogni persona ne infettava altre 3) e a inizio Aprile era di 1,3.

L’indicazione della Merkel, e di tutti coloro che lavorano su questa situazione sanitaria, era di monitorarlo “nel tempo” e ovviamente agire in presenza di sue oscillazioni o rialzi preoccupanti se accompagnati da un rialzo dei contagi stabile e preoccupante. La conclusione è mia, ma è quello che credo qualsiasi persona può dedurre dalle parole dei vari esperti.

Spero di essere stato chiaro. Ovviamente non si tratta di minimizzare fenomeni in atto, ma solo di, da una parte, ristabilire la verità dei fatti (lo ripeto fino alla noia: dire il 28 Aprile che questo indicatore fosse salito, è falso, mentre non lo sarebbe stato dirlo il 27) e dall’altra contestualizzare qualsiasi numero in maniera che non crei reazioni di preoccupazione o panico.

Per approfondire ulteriormente l’argomento segnalo il seguente articolo pubblicato dal Post:
Davvero in Germania è peggiorata la situazione dopo l’allentamento delle restrizioni?

 

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