Fino a qualche anno fa era ben noto il fermento artistico che circondava Berlino e per questo molti giovani decidevano di trasferirsi per provare a realizzare ciò che nella terra natale risultava più complicato o anche per lasciarsi ispirare dalla libertà che si respirava.
Tornando indietro di diversi anni, si scopre come Berlino fosse sempre legata a questa scia di libertà, una libertà non solo artistica, ma presente in tutti i campi della vita sociale. Così non mancò di descrivere l’aria che si respirava a Berlino Christopher Isherwood, uno scrittore inglese che trascorse parte degli anni 30 nella capitale tedesca.
Dal suo periodo berlinese sono nate le “Berlin Stories“, una raccolta composta dal romanzo “Mr. Norris changes train” (Il Signor Norris se ne va) e “Goodbye to Berlin” (Addio a Berlino). In entrambi viene descritta una Berlin bohème, dove si ritrovano le strade di Schöneberg e Kreuzberg, in cui si insinuavano purtroppo i primi germi del nazismo. Isherwood con i suoi personaggi ha cercato però di combattere l’ascesa del partito, legandosi agli ambienti comunisti, come fa il signor Norris nel primo romanzo e come emerge anche nel romanzo conclusivo. E proprio quando non ci sarà più niente da fare che Isherwood lascerà la capitale tedesca per continuare il suo viaggio negli USA e in Cina.
In “Il signor Norris se ne va” si racconta dell’amicizia tra William, insegnante privato di inglese, e il misterioso Arthur Norris, bohémien per eccellenza, che ricorda a tratti Dorian Gray. La somiglianza tra William e l’autore è chiara, dato che anche Isherwood si dedicò a impartire lezioni di inglese durante il suo soggiorno berlinese, oltre che a scrivere. Nel successivo “Addio a Berlino” i caratteri autobiografici sono ancora più accentuati dato che il libro è scritto sotto forma di diario e viene raccontato in prima persona dall’autore. Il legame con il precedente romanzo viene dato da alcuni personaggi, come Sally Bowles e la padrona degli appartamenti a Nollendorfplatz, Fräulein Schröder. Oggi al numero 17 di Nollendorf Straße si trova una targa per segnalare dove lo scrittore aveva soggiornato.
Quindi chiunque voglia immergersi nella Berlino degli anni 30, leggere della libertà di quel periodo, minacciata però dall’ombra incombente del nazismo, dovrebbe avvicinarsi ai libri di Isherwood. Per conoscere la Berlino del passato con gli occhi di chi c’era, respirare l’aria di quei tempi, riflettere sugli avvenimenti in corso all’epoca. Perché anche questa è storia.
Autrice: Valentina Lo Iacono