Chi avrebbe mai immaginato che viaggiare potesse diventare un lavoro? Si è sempre saputo che fare il turista possa essere faticoso, soprattutto se si conta che per visitare una città da cima a fondo si dovrebbe preparare un itinerario, andare da una parte all’altra e sperimentare diverse attività.
Ovviamente le vacanze sono il traguardo tanto agognato dopo il duro lavoro e generalmente è il momento in cui si spendono un sacco di soldi, guadagnati lavorando. Racimolare qualcosa mentre si è in viaggio, non è solitamente contemplato. Eppure una delle nuove insolite professioni che si affacciano nella società del nuovo millennio è proprio quella del viaggiatore.
Nel 2014 è stata Expedia a lanciare il nuovo concetto, il viaggiatore di professione, ricercando persone che sarebbero diventate il primo “Expedia Pioneer” di Italia. Una volta ottenuto il lavoro, si sarebbe dovuto viaggiare in lungo e in largo per l’Italia, con itinerario già programmato dalla community, e riportare le proprie emozioni, le proprie scoperte e tutto quanto sul blog. Ovviamente un progetto simile ha attirato centinaia di partecipanti per un’unica posizione. Per un anno il prescelto ha potuto godersi l’Italia, con un budget di 5000 EUR netti al mese, in cui dovevano rientrare tutte le spese, e sono stati scoperti così degli angoli nascosti del Bel Paese, oltre che riportato agli altri di questa sua esperienza mentre la stava facendo, proprio come può ormai accadere nella vita reale: qualcuno parte in vacanza o per un erasmus e racconta delle sue fantastiche esperienze sui social in cui è attivo e sul blog che ha aperto per l’occasione. Questo aspetto si è oggi più che mai evoluto, data la diffusione dei social media e la loro onnipresenza nelle nostre vite. Ma proprio per questo, è sempre più facile programmare viaggi simili e riuscire a guadagnarci sopra.
Non di rado si legge di gente che molla tutto per iniziare a viaggiare e spesso collega questa sua passione con l’allestimento e l’arricchimento continuo del suo blog. Con il tempo, se si è capaci, si acquista un po’ di popolarità e si riesce ad esempio a essere sponsorizzati per quello che si fa, traendo profitto indirettamente (ma neanche tanto) dai propri viaggi.
Purtroppo però non è tutto rose e fiori e non tutti riescono ad avere successo. Anche per il progetto di Expedia il fortunato ha dovuto dimostrare la propria originalità ed emergere rispetto agli altri. Per saperne di più su questa iniziativa, si consiglia di visitare il blog dell’Expedia Pioneer.
Stesso discorso può essere fatto per i blogger che devono dedicarsi con costanza e dedizione al loro blog, se vogliono che da questo ne esca qualcosa di più.
Malgrado queste nuove figure professionali siano emerse da poco tempo, c’è già una grande competizione, specialmente se si pensa a tutti gli aspetti positivi (dimenticandosi di quelli negativi) e di come più o meno tutti amino viaggiare.
In passato nessuno avrebbe mai pensato di poter viaggiare per vivere, oggi la possibilità è molto meno remota e in qualche modo più realistica. Come in ogni lavoro bisogna rimboccarsi le maniche e mostrare tanta curiosità, voglia di impegnarsi e di andare avanti. Come ogni lavoro, non tutti sono portati per una professione simile perché anche questa può essere stressante. Rimane però un sogno per molti, che è possibile ora realizzare. Chissà però che non si cambi attitudine verso le vacanza se si viene poi obbligati a fare certe cose per lavoro…non si rischia forse che anche il viaggio diventi una routine?
Autore: Valentina Lo Iacono