Cercare un lavoro in Germania?
– Vorrei venire in Germania a cercare lavoro, mi sapete dare qualche consiglio?
– Ottima idea. Che cosa sai fare, che cosa hai studiato?
– Non ho finito le superiori, però non è un problema. Imparo in fretta, mi adatto a tutto e sono volenteroso.
A questa frase, o una delle sue innumerevoli varianti, la mia risposta varia a seconda di come mi è andata la giornata. Certe volte spiego perché non ha speranza, certe volte evito di rispondere. Però alcune volte lo mando direttamente a fare un giro. Naturalmente spiegandogli il perché se lo merita.
In primo luogo fin troppe persone credono che in Germania ci sia ancora bisogno di mano d’opera non specializzata. L’operaio stile Chaplin in tempi moderni. Gli spieghi che lavoro fare, per al massimo un paio di giorni e via.
Una doverosa premessa. Quanto scrivo sotto, sono mie idee e analisi ristrette al campo dei lavori tecnici, ossia tutti quei lavori che sono di competenza di una persona con un diploma di un ITIS, oppure di un istituto professionale.
Queste figure di operai sono ancora presenti, ma nell’industria diminuiscono sempre più, e i posti sono abbondantemente coperti da chi in Germania già ci risiede. La modernizzazione dell’industria non ha però portato ad una diminuzione degli occupati in generale. Tutt’altro. Ha portato ad un aumento delle competenze necessario. Per questo l’operaio generico ha molte difficoltà di inserimento nella vita lavorativa.
Come siamo messi noi italiani? Bisogna distinguere i casi.
Persone, giovani e meno giovani, che hanno finito le medie e non hanno proseguito.
Per voi, mi dispiace dirlo, ci sono pochissime speranze di trovare un posto di lavoro fisso. Diventa anche problematica la possibilità di fare un Ausbildung, poiché, per accedervi, sono richiesti un minimo di dieci anni di scuola. Mi dispiace dirlo ma questi sono i fatti.
Giovani che hanno conseguito un titolo presso una scuola professionale.
A mio parere questi sono quelli con le maggiori probabilità di trovare un lavoro in Germania, poiché le scuole professionali, per quanto mi risulti, hanno un percorso di studi più simile a quello seguito da un ragazzo che frequenta un Ausbildung. Su questo tipo di scuola però avrei bisogno di maggiori info. Piani di studi compresi. Se qualcuno potesse fornirmi maggiori info gliene sarei grato.
Persone diplomate.
Qui bisogna distinguere tra neo-diplomati, diplomati con poca esperienza e diplomati con esperienza lavorativa.
Partiamo da una primissima considerazione
È ora che gli italiani la piantino di considerare la scuola come una perdita di tempo che non prepara al mondo del lavoro. La devono piantare sia gli studenti sia i datori di lavoro.
La preparazione teorica offerta dalla scuola italiana, soprattutto per quanto riguarda gli ITIS è, nonostante le gravi carenze dovute da una non sufficiente dotazione economica degli istituti, altissima. Qualsiasi diplomato tecnico italiano, appena uscito dalla scuola, sempre che si sia minimamente applicato, ha conoscenze teoriche di gran lunga superiori a qualsiasi Azubi (termine usato per indicare la persona che frequenta un Ausbildung), che abbia concluso la sua formazione. Da parte dell’industriale medio, davanti a questa mia affermazione, si alza regolarmente il pianto di dolore. Si lamentano che i neo diplomati non sanno tenere in mano un cacciavite o una chiave inglese. Verissimo. Ma se gli insegni a stringere una vite, il diplomato sa il perché quella vite va stretta in quel modo e con quella forza. L’atto di stringere la vite s’impara in pochissimo tempo. Il perché una vite va stretta con una certa forza si capisce più facilmente se si ha studiato. E questo di conseguenza migliora la qualità del lavoro e, conseguentemente, la qualità del prodotto offerto.
Detto questo, il neo-diplomato ha la possibilità di affrontare un Ausbildung. Generalmente il diplomato italiano ottiene la riduzione della durata di uno o due semestri, grazie al riconoscimento del diploma italiano (la procedura di riconoscimento NON è un tema che affronterò qui, perché è un tema troppo complesso).
Naturalmente un certo livello di tedesco è necessario. Ma non vi preoccupate di raggiungere un C1 o superiore. Un buon B1 è, a mio parere, sufficiente. Tenete conto che, in ogni caso, una delle materie che dovrete studiare è proprio tedesco. All’inizio sarà naturalmente complicato, ma vi accorgerete che, giorno per giorno, il vostro tedesco migliorerà. Quindi niente paura. Per quanto la vostra preparazione teorica invece non avrete alcun problema. Qualunque cosa sarà spiegata voi la saprete già, e anche in modo più approfondito.
Passiamo ai secondi. Avete un diploma e avete già lavorato qualche annetto.
La domanda che si pone è:
che lavori avete fatto?
Se il lavoro, o lavori, fatti sono coerenti con il vostro diploma, siete a cavallo. Il riconoscimento come lavoratori professionali sarà facilitato e non dovrete fare un Ausbildung. Magari investite un po’ di soldi e tempo per imparare la lingua ad un livello minimo. Non ve ne pentirete. A questo aggiungo che sarebbe utile che imparaste anche l’inglese. Il perché lo spiegherò più sotto.
Veniamo alla categoria che più possibilità di sistemarsi in Germania sin dall’inizio. Il quaranta – cinquantenne. Lo so, lo so. Mi prenderete per pazzo, ma provate a seguirmi prima di smettere di leggere.
Come ho più sopra accennato la Germania, da tempo, ha iniziato una strada di profonda innovazione industriale. Se da una parte si perdono lavori a basso contenuto professionale, dall’altra si aprono mostruose opportunità per i lavoratori specializzati. Attenti, non parlo di laureati. Tutti i vari macchinari usati nell’industria che produce beni di consumo sono prodotti da aziende ultra -specializzate di regola sconosciute al grande pubblico, ma non certamente al pubblico professionale. Quando andate in azienda guardate il nome apposto sulla targhetta del macchinario che utilizzate. Poi a casa iniziate a cercarlo su Internet. Fatto questo, cercate i suoi concorrenti. Vi si aprirà un mondo di opportunità senza fine. La Germania e l’Italia sono tra le due più importanti nazioni al mondo per la produzione di macchine speciali. Tutte e due le nazioni hanno bisogno di lavoratori specializzati. Vi si illumina una qualche lampadina?
Avete lavorato nelle aziende x, y e z negli ultimi venti anni. Magari sapete un inglese decente, conoscete bene il o i macchinari con cui avete lavorato. Perché non considerare l’idea di contribuire alla loro costruzione, messa in servizio, riparazione?
Un tecnico specializzato, disposto alle trasferte, con venti anni di esperienza (parlo di un 40enne) in Germania trova lavoro in non più di tre mesi. Solo spedendo curriculum. E questo, credetemi, senza saper una parola di tedesco. Certo, almeno un inglese decente è necessario. Se si ha già esperienza di trasferte il tempo si riduce. Se poi sapete anche un po’ di tedesco vi do al massimo sei settimane prima di iniziare a fare colloqui. Stipendi di ingresso? Non accettate niente sotto i 3000€ lordi. Sotto quella cifra ci stanno provando. E se state pensando che un 50enne sia tagliato fuori dai giochi ricredetevi.
Autore: Corrado Musso