E’ cominciata la Berlin Fashion Week 2018. Berlino, pur non essendo tra le prime capitali della moda come New York, Parigi, Barcellona e Milano (Global Language Monitor), riesce ad entrare in un rispettabile ottavo posto.
La kermesse è ospitata nella Messe Berlin, uno dei più grandi Enti Fiera in Europa, che ha messo a disposizione 180.000 metri quadrati che si articoleranno tra eventi speciali, sfilate per presentare le nuove collezioni e le nuove tendenze principalmente e quasi esclusivamente prêt-à-porter.
Non a caso Berlino è una delle quattro località più importanti al mondo per i congressi delle associazioni nella classifica attuale delle città della International Congress & Convention Association:
L’evento moda che alle origini veniva organizzato dagli stilisti per mostrare alla stampa specializzata e alle signore benestanti le proprie novità, è diventato un evento mondano e di comunicazione, per far conoscere la nuova collezione, ma soprattutto per ospitare in prima fila personaggi famosi, testimonial, blogger gli influencer che indossando i capi per indurre il pubblico ad acquistarli.
Secondo alcune indiscrezioni pre-evento, quest’anno la Berlin Fashion Week propone, molti stilisti start-up provenienti dall’Est Europa.
Come ogni capitale economica che si rispetti, Berlino, infatti, propone un tipicamente consumer, ma solo alla fine della manifestazione sapremo se la kermesse ha davvero raggiunto il suo scopo puntando tutto sul “ready to buy”, ovvero letteralmente al “pronto a spendere”.
Chiunque si trovi a Berlino in questi giorni, perché ci vive o perché è di passaggio, sappia che una cosa è certa: come ogni evento esclusivo, molte delle presentazioni e rappresentazioni delle nuove collezioni sono e saranno blindate e sarà possibile assistere solo su invito.
Per non deludere tutti, ci sono comunque diversi eventi a cui è possibile partecipare anche senza invito (compresi i fuori salone): tutte le info sul programma le trovate a questo link http://www.fashion-week-berlin.com/kalender.html.
Ma dietro le quinte di questo mondo si muovono storie, avvenimenti, successi, fallimenti e speranze che non coinvolgono le “maison” più importanti, ma le nuove generazioni di stilisti.
Così scrive Antonio Foglio (docente e consulente in Marketing per l’UE e l’UNESCO) nel suo libro “Il Marketing della Moda” :
“La Moda non è un contenitore vuoto o qualcosa di frivolo… La moda è concretezza, ha carattere e identità, da emozioni; non può essere astratta, ma neppure standardizzata, asettica, statica, canonica… E’ qualcosa di vivo, di fruibile, piena di senso e di significato… La moda è look , stile che prevalentemente diventa popolare per un determinato periodo. Tutto ciò aiuta a capire che quindi la moda è anche business,, lavoro, occupazione, professionalità e imprenditorialità…”
Ecco quindi come nasce un’idea folle, un sogno, una passione.
Ecco come nonna Wanda divenne la musa ispiratrice di Miss Flapper.
La storia di una stilista italiana tra Milano e Berlino.
Sonia è una stilista italiana che ha iniziato a costruire il suo sogno dieci anni fa, il giorno in cui cercava tra i ricordi di nonna Wanda; una di quelle pochette che la nonna tirava fuori quando Sonia era bambina e che le mostrava insieme ai suoi cappelli e alle piume di struzzo.
La pochette la trova, ma non del colore giusto e per questo inizia a cercarla tra i mercatini del vintage. Ma purtroppo non la trova e decide quindi di produrla da sé… da quel giorno scopre cosa vuol fare da grande.
Pur lavorando come educatrice per disabili e minori con situazioni famigliari difficili all’interno di una comunità, riesce a dividere nettamente i due mondi prendendo ago e filo e producendo a mano le sue borse che piano piano assumono una tale bellezza da essere scoperte da chi è dell’ambiente degli eventi di nicchia.
Conosce personaggi come Elisa Boldori e il suo progetto Vanitas Market, mostra mercato della moda d’Epoca a Cremona e successivamente Daniela Sagliaschi con il suo Circo delle Pulci a Milano. Tutti ambienti Vintage dove le sue borse riscuotono interesse.
Ma l’alchimia vera e propria accade il giorno che atterra a Berlino per una vacanza.
Qualcuno le parla del Bohéme Sauvage, un evento omaggio improntato sugli anni 20 o, come dice la locandina esposta nel sito, “Eine hommage an das nachtleben der zwanziger jahre”, ovvero, un omaggio alla vita notturna degli anni venti.
Un tuffo al cuore che la riporta alla nonna.
Riscopre la sua essenza e decide di chiamarsi Miss Flapper, un po’ come era la nonna: una donna che non aveva nulla da perdere, con un grande coraggio e la spregiudicatezza degli anni ruggenti.
Decide così di produrre copricapo anni ‘20 ‘30 ‘40.
Inizia a viaggiare alla ricerca di tessuti pregiati e per trovare l’ispirazione di quegli anni: è l’epoca delle flapper girls, le ragazze non sono più quelle di un tempo, desiderano studiare, iniziano a fumare e bere cocktail, le forme si assottigliano, non sono più le burrose tutte curve, ma diventano sempre più filiformi.
Il reggiseno prende piede in questo periodo, come metodo per “nascondere” e appiattire il seno, i capelli si accorciano, si utilizzano le cloche, cappelli dalla linea arrotondata, mentre lo stile diventa quello che si definisce alla garçonne.
Quindi lascia Milano e si trasferisce a Berlino per un anno. Poi ritorna a Milano portandosi dietro l’esperienza in una città poliedrica e con una grande volontà di crescere e con una grande voglia di rivalsa dopo la caduta del muro.
Lascia il suo lavoro definitivamente e durante questi passaggi conosce Carlotta Proietti, figlia dell’attore Gigi Proietti, attraverso la costumista di famiglia Isabelle Caillaud, con lei collabora per la realizzazione di turbanti e accessori per il suo spettacolo teatrale.
Poi il Burlesque, già conosciuto a Berlino tramite gli eventi del Bohème Sauvage. Entra in contatto con Floriana D’Ammora bellissima nota nell’ambiente per aver fondato il Burlesque Cabaret di Napoli, conosce Clio Viper unica artista del nostro paese selezionata per il Burlesque Hall Of Fame Weekend a Las Vegas. E ancora Wonderful Ginger, produttrice di routine creative e spiritose e di costumi strabilianti, Vincitrice del Vertigo Burlesque Festival (Roma, 2015).
È un fiume in piena Sonia alias Miss Flapper, devo fermarla con un’ultima domanda ma non prima di avermi parlato ancora dei suoi progetti più importanti.
Sbarcare in Inghilterra dove vive la sua ex cliente amica e socia in affari Francesca Manca e lanciare la linea Luxury Collection e portare a compimento il “Progetto Donna”.
Quest’ultimo è un progetto sociale di sostegno per le donne che lottano contro il cancro e per il quale già collabora con un’equipe in una clinica privata del nord.
Il suo sogno è portare questo progetto nel pubblico affinché tutte le donne possano permettersi di poter scegliere una delle sue bellissime creazioni durante la dura prova della chemioterapia.
Le chiedo finalmente qual’è in questo momento il suo desiderio.
Lei si ferma, sorride e si imbarazza perché ne ha uno piccolo piccolo, da bambina: avere un cane.
Ecco.
Lei è Sonia Conca alias Miss Flapper.
Da conoscere.
Devo dire grazie di nuovo a Filippo e al suo italianissimo bar “Milanese del Tacco” a Wedding e a Gherardo uno dei suoi clienti più caleidoscopici che mi ha fatto conoscere Miss Flapper
https://www.facebook.com/MissFlapper
Berlino ha fatto centro ancora una volta.
Autrice: Irma Trotta
CONNESSIONI
È una rubrica che rappresenta l’anello di congiunzione tra culture e passioni diverse che si incontrano nei luoghi dove le persone viaggiano, vivono e hanno vissuto. I protagonisti hanno affrontato ostacoli, seguito passioni e fabbricato sogni, custodendo e condividendo il segreto di un’esistenza unica. Leggi gli altri articoli